C’è stato un attacco armato in una scuola di Belgrado
Sono stati uccisi otto studenti: l'unico accusato è un ragazzo di 13 anni che frequentava la scuola, che è stato arrestato
Otto studenti e una guardia di sicurezza sono stati uccisi in un attacco armato nella scuola Vladislav Ribnikar nel centro di Belgrado, la capitale della Serbia. Dell’attacco è accusato un 13enne, uno studente della stessa scuola, che è stato arrestato poco dopo. Altri sei studenti della scuola e un insegnante sono stati feriti e sono stati portati in ospedale. L’insegnante e una ragazza sono stati descritti come in gravi condizioni. Il presidente serbo, Aleksandar Vučić, ha detto in un discorso pubblico che il ragazzo arrestato sarà messo in una clinica psichiatrica.
La polizia ha detto di aver ricevuto richieste di intervento intorno alle 8:40. I media locali hanno raccolto alcune testimonianze tra gli studenti presenti al momento dell’attacco e i loro genitori, che si sono radunati fuori dall’edificio: l’attacco sarebbe avvenuto in una sola classe della scuola, durante una lezione di storia, e il ragazzo ritenuto responsabile sarebbe stato un membro di quella stessa classe. Avrebbe iniziato a sparare con una pistola prima verso l’insegnante e poi verso gli studenti. Alcuni sono riusciti a rifugiarsi sotto ai banchi, altri sono scappati da una porta secondaria della classe.
Nel sistema serbo la Vladislav Ribnikar è una scuola primaria, ossia frequentata da bambini e adolescenti tra i 6 e i 14 anni. La classe in cui è avvenuto l’attacco era del penultimo anno.
L’attacco non sarebbe stato improvvisato: la polizia ha detto di aver trovato una serie di appunti e disegni realizzati dal ragazzo che testimonierebbero come l’attacco fosse stato premeditato da almeno un mese. Tra questi ci sarebbe anche una lista in cui il ragazzo avrebbe elencato i nomi dei compagni di classe che voleva uccidere. Il ragazzo è stato arrestato nel cortile della scuola e portato via dalla polizia in manette, con il volto coperto da una giacca.
Secondo la polizia il ragazzo aveva con sé due pistole appartenenti al padre e quattro bombe molotov. Il ministro dell’Interno serbo, Bratislav Gasic, ha detto che il padre aveva una regolare licenza per la detenzione delle due pistole e che queste erano custodite in una cassaforte, a cui però a quanto pare il ragazzo avrebbe avuto accesso. Anche il padre e la madre del ragazzo sono stati arrestati, ha detto Vučić nel suo discorso.
Attacchi armati di questo genere in Serbia sono piuttosto rari, tanto più in una scuola: nel paese sono in vigore leggi molto severe sulla detenzione di armi, ma allo stesso tempo è noto che ce ne siano moltissime, rimaste in circolazione dopo le guerre nella zona dei Balcani degli anni Novanta. L’ultima sparatoria simile era avvenuta nel 2013, e il responsabile era stato un ex soldato che aveva ucciso 13 persone.