Gli scontri tra manifestanti e polizia durante il primo maggio in Francia
Ci sono state nuovamente proteste per la riforma delle pensioni: gli agenti feriti sono stati 108, le persone arrestate quasi 300
Le manifestazioni tenute in Francia lunedì primo maggio, in occasione della Festa dei lavoratori, si sono trasformate in nuove proteste contro la contestata riforma delle pensioni voluta dal presidente francese Emmanuel Macron e infine approvata a metà aprile senza passare per il voto parlamentare. La gran parte dei cortei si è svolta in maniera pacifica, ma in varie città ci sono stati scontri tra manifestanti e agenti di polizia, che hanno risposto a lanci di bombe molotov e altri oggetti con gas lacrimogeni e cannoni ad acqua. Il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin ha detto che in totale sono state arrestate 291 persone, 111 delle quali a Parigi, e che negli scontri sono stati feriti almeno 108 agenti di polizia, di cui uno in maniera grave.
In occasione del primo maggio ci sono stati scontri sia a Parigi che a Lione, Tolosa e Nantes. Darmanin ha parlato del coinvolgimento di gruppi di manifestanti di estrema sinistra e black bloc hanno dato fuoco ad alcuni veicoli e danneggiato le vetrine dei negozi. A Marsiglia circa 100 manifestanti hanno occupato brevemente un hotel di lusso nella zona del vecchio porto prima di essere allontanati dalla polizia. Secondo il ministero dell’Interno, in totale i partecipanti alle manifestazioni in tutta Francia sarebbero stati 782mila: secondo i sindacati invece sarebbero stati circa 2,3 milioni, il triplo.
Le proteste di lunedì sono state solo le più recenti di eccezionali scioperi e manifestazioni che negli ultimi mesi sono state organizzate per protestare contro la riforma voluta da Macron, che tra le altre cose prevede un innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni, l’aumento delle pensioni minime e l’abolizione di tutta una serie di eccezionalità che consentivano ad alcune categorie di lavoratori di andare in pensione prima. Nonostante le grandi contestazioni, la riforma delle pensioni è diventata ufficialmente legge a metà aprile: oltre ai suoi contenuti è stato contestato anche il modo in cui è stata approvata, ovvero grazie al ricorso a un articolo costituzionale che aveva consentito di evitare il voto parlamentare.
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