Napoli già festeggia e si prepara a farlo a lungo
Quando la vittoria dello Scudetto sarà certa, una città che aspetta da mesi si riempirà di persone in festa: come e per quanto non si può sapere
di Pietro Cabrio
In quasi cento anni di storia il Napoli ha vinto due Scudetti, entrambi nello stesso periodo — a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta — e allo stesso modo: con Diego Armando Maradona. Quest’anno, in modo del tutto inaspettato rispetto alle previsioni iniziali, lo sta per vincere la terza volta. Da fine agosto ai primi di marzo la squadra ha disputato un campionato pressoché perfetto, tanto da avvicinarsi alla vittoria dello Scudetto con mesi di anticipo e rendendo di fatto ininfluenti i punti persi in queste ultime partite.
Già nelle prime settimane del 2023 la città ha iniziato a riempirsi di bandiere azzurre, di festoni che coprono strade e scalinate, di scudetti tricolori, di volti, maglie e sagome di Maradona e dei giocatori attuali, due in particolare: Victor Osimhen e Khvicha Kvaratskhelia, i più incisivi in questa stagione, i più amati e i più rappresentativi di una squadra fatta da outsider e rivelazioni, senza grandi campioni.
Questa situazione già di per sé inedita pone la città davanti a delle questioni non da poco, legate soprattutto a una caratteristica che in Italia ha solo Napoli. Nel suo territorio comunale abitano circa 1 milione di persone, ma contando anche i comuni dell’area metropolitana circostante si arriva a oltre 3 milioni. E per tutta questa gente, o perlomeno una grande maggioranza di essa, la squadra da tifare è una sola.
Il “monopolio” del Napoli a Napoli è ciò che rende il tifo locale così onnipresente e straripante. Lo stadio Diego Armando Maradona a Fuorigrotta ne contiene solo una piccola parte (che comunque blocca un intero quartiere per ore, quando si giocano le partite) ma le vittorie mobilitano un territorio intero.
Finora la città si è preparata colorandosi di azzurro, e già questo ha costretto il comune a intervenire. Per evitare o perlomeno limitare gli imbrattamenti di muri, scalinate e monumenti si è pensato per esempio di applicare filtri azzurri alle illuminazioni di monumenti e grandi edifici pubblici, anche i più importanti, come Castel dell’Ovo, la fontana del Nettuno e il colonnato di piazza del Plebiscito.
Il comune ha inoltre autorizzato in via eccezionale alcune “installazioni” realizzate dai tifosi, sempre nel tentativo di scoraggiare iniziative autonome e potenzialmente pericolose per ordine pubblico e viabilità. Al centro di piazza San Ciro a Portici, per esempio, è stato allestito un “Vesuvio azzurro” dal cui cratere ogni tanto escono fumo e luci. Il vulcano è uno degli elementi più riprodotti in città per questi festeggiamenti: per le strade del centro se ne trovano diversi, temporanei, fatti di cartapesta o altri materiali di fortuna.
Fin qui i festeggiamenti anticipati hanno causato comunque problemi, anche se di poco conto. Nella recente settimana di maltempo, per esempio, festoni, bandiere, sagome e quant’altro si sono staccati da balconi, balaustre e cartelli stradali, talvolta finendo in mezzo al traffico o sui passanti. In altri casi il forte vento e la pioggia hanno provocato il cedimento di balconi e ringhiere già pericolanti — in particolare negli edifici più vecchi — a cui erano stati legati i festoni (anche all’insaputa di inquilini e proprietari).
Quando la vittoria del campionato sarà aritmetica, però, diventerà tutta un’altra storia. Già dopo la vittoria contro la Juventus di domenica scorsa diverse migliaia di persone hanno accolto la squadra al rientro da Torino e poi seguito il pullman per le strade della città. Non ci sono stati grossi disagi, anche perché era notte fonda, ma le immagini dei tifosi che seguivano la squadra con un corteo di motorini sono arrivate anche all’estero.
Da mesi una città intera non aspetta altro che riversarsi in strada e nelle piazze per la vera festa, che potrebbe iniziare già questo fine settimana e che proseguirà sicuramente fino al 4 giugno, data dell’ultima giornata di campionato — quando il Napoli verrà premiato nel suo stadio — e poi per chissà quanti giorni ancora.
Dirigenti del Napoli, comune e prefettura stanno dialogando da settimane per cercare di organizzarsi e prepararsi il più possibile alla gestione di questi eventi, con difficoltà date soprattutto da una certa imprevedibilità. Per evitare di farsi cogliere impreparati, in special modo in una città in cui già ci sono carenze nel numero di agenti di pubblica sicurezza, il ministero dell’Interno ha predisposto per tempo l’invio di circa duemila agenti di rinforzo.
Le preoccupazioni maggiori riguardano il momento in cui il Napoli sarà matematicamente campione d’Italia, perché si potrà gestire fino a un certo punto e non avrà un luogo che farà da “fulcro”, come la festa all’ultima giornata in programma allo stadio Maradona. La vittoria matematica potrebbe arrivare questo fine settimana, se il Napoli vince in casa contro la Salernitana e la Lazio non batte l’Inter, o alla prossima di campionato — un turno infrasettimanale — in cui il Napoli sarà in trasferta a Udine.
In vista dell’eventuale vittoria aritmetica, comune, prefettura e Serie A hanno deciso di posticipare Napoli-Salernitana da sabato a domenica pomeriggio alle ore 15, subito dopo Inter-Lazio. La decisione è stata presa per concentrare piani e risorse la domenica, quindi in un unico giorno e non in due di fila, peraltro nel weekend festivo del Primo maggio in cui sono previsti altri eventi e la città sarà affollata di turisti.
Per il comune la priorità è evitare che la gente si sposti e festeggi in città riempiendola di auto, e possibilmente garantire gli spostamenti a chi ne ha bisogno. I piani prevedono la chiusura al traffico del centro storico e la predisposizione di varchi di accesso presidiati che formeranno un ampio perimetro tra i luoghi più noti della città. Alcune piazze ritenute particolarmente simboliche e quindi affollate, a partire da piazza del Plebiscito, dovrebbero essere contingentate.
Gli altri luoghi in cui si cercherà di concentrare la festa — anche quella del 4 giugno — saranno piazza Mercato, piazza Ciro Esposito a Scampia e l’area dell’ex base Nato a Bagnoli. Per evitare che la città venga paralizzata dal traffico proveniente non solo dalle periferie e dai centri dell’area metropolitana, come Castellamare di Stabia, Torre Annunziata e Pozzuoli, ma anche da altre province, le varie amministrazioni locali stanno predisponendo luoghi per i festeggiamenti nelle città limitrofe.
I piani riguardano anche il trasporto pubblico, che verrà potenziato (soprattutto quello metropolitano), e i soccorsi. Tutti gli ospedali del territorio saranno in stato di allerta. Nel centro storico verranno predisposti una decina di punti di primo soccorso e saranno presenti mezzi speciali e decine di squadre di soccorritori a piedi. «La manifestazione spontanea ci preoccupa molto di più rispetto a quella del 4 giugno, quando i festeggiamenti saranno più controllati» ha detto al Mattino il responsabile della centrale operativa locale del 118.
Da parte del Napoli, invece, l’intenzione è quella di non portare ulteriori criticità alla gestione dell’ordine pubblico. Eventuali festeggiamenti con la squadra rimarranno confinati all’interno del Maradona, e così sarà anche il 4 giugno. «Se festeggiamenti ci saranno, si esauriranno all’interno del Maradona. Il Napoli non sarà causa di caos in una giornata che sarà già di suo molto caotica» ha detto in questi giorni il presidente Aurelio De Laurentiis. Intanto il rinvio della partita contro la Salernitana sembra abbia fatto saltare il tradizionale ritiro pre-partita della squadra, dato che in città non si trovano più stanze d’albergo libere per il weekend.
I piani predisposti verranno “conservati” nel caso la vittoria matematica dello Scudetto non dovesse arrivare questo fine settimana. A prescindere dai risultati delle altre squadre, al Napoli mancano 5 punti per la vittoria matematica ed è altamente probabile che li ottenga entro questa settimana: tra giovedì sera, quando giocherà a Udine, e domenica 7 maggio, quando ospiterà in casa la Fiorentina.
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