ChatGPT è di nuovo raggiungibile dall’Italia
Dopo che l'organizzazione che lo possiede ha adottato alcune misure richieste dal Garante della privacy
Dal pomeriggio di venerdì 28 aprile ChatGPT è tornato a essere raggiungibile dall’Italia. ChatGPT è un popolare chatbot che grazie all’intelligenza artificiale risponde a frasi scritte o pronunciate dagli utenti. OpenAI, l’organizzazione statunitense che lo possiede, ne aveva sospeso il servizio in Italia a inizio aprile: il sito che lo ospita era quindi raggiungibile dall’Italia solo usando una VPN, ovvero un servizio che permette di fingere che il proprio computer sia connesso da un altro paese.
A causare la sospensione era stato l’avvio di un’istruttoria da parte del Garante per la protezione dei dati personali (chiamato anche Garante della Privacy), dovuta a una presunta raccolta illecita dei dati personali da parte del chatbot.
Nel frattempo, il 12 aprile, il Garante aveva detto che OpenAI avrebbe avuto tempo fino al 30 aprile per adottare le misure richieste dall’Italia, tra cui «predisporre e rendere disponibile sul proprio sito un’informativa trasparente, in cui siano illustrate modalità e logica alla base del trattamento dei dati necessari al funzionamento di ChatGPT nonché i diritti attribuiti agli utenti e agli interessati non utenti».
Queste misure sono state adottate da OpenAI, che ha aggiornato la pagina con le proprie politiche sulla privacy che appare quando si apre il sito di ChatGPT. In base alle richieste del Garante, entro il 15 maggio OpenAI dovrà anche promuovere una «campagna di informazione su radio, televisione, giornali e web per informare le persone sull’uso dei loro dati personali ai fini dell’addestramento degli algoritmi».