L’incidente della galleria del Melarancio, 40 anni fa
Vicino a Firenze 11 ragazzi napoletani in gita scolastica morirono dopo lo scontro tra il pullman su cui viaggiavano e un tir
Nel pomeriggio del 26 aprile 1983, sull’autostrada A1 all’altezza di Scandicci (Firenze), ci fu un grave incidente stradale in cui morirono undici ragazzi di meno di 14 anni, partiti da Napoli a bordo di un pullman per una gita scolastica sul lago di Garda. Quell’incidente viene ricordato come “la tragedia del Melarancio”, dal nome della galleria autostradale nei pressi dell’uscita Firenze Certosa (quella che ora si chiama Impruneta) dove avvenne lo scontro tra il pullman e un tir che procedeva in direzione opposta.
I ragazzi erano studenti della scuola media Edoardo Nicolardi di via San Giacomo dei Capri, nel quartiere dell’Arenella. Il pullman era partito dalla scuola di mattina, con a bordo 48 ragazze e ragazzi tra cui anche cinque ex alunni. Oltre all’autista del pullman, erano presenti tre docenti accompagnatrici.
Verso le 16:30 il pullman con a bordo i ragazzi percorse un tratto di autostrada in cui si viaggiava solo su due corsie, una per senso di marcia, perché c’erano lavori in corso. Circa a metà della galleria del Melarancio, il pullman incrociò un autoarticolato, un carico speciale scortato da un mezzo della polizia stradale, che procedeva nell’altro senso e trasportava un tubo di cemento lungo cinque metri, con un diametro di quattro e pesante 130 quintali. Il tubo sporgeva, ai lati, oltre la sagoma del tir. La parte del tubo sporgente a sinistra penetrò nel lato sinistro del pullman accartocciando le lamiere e uccidendo undici ragazzi che erano seduti accanto ai finestrini. I feriti furono 38: vennero portati negli ospedali Scandicci e Firenze.
Da Napoli, di notte, fu organizzato il viaggio dei familiari verso gli ospedali. I nomi delle vittime non erano stati comunicati né i familiari sapevano ancora quanti fossero stati realmente uccisi nell’incidente. Morirono quel giorno Edoardo Aurino, Maurizio Autunno, Stefania Bianchi, Gianpaolo Cajati, Eva De Cicco, Annalisa Di Girolamo, Francesca Ielpo, Alfredo Lombardo, Riccardo Pironti, Giancristoforo Ruggiero, Alessandro Sturati.
I corpi dei ragazzi furono riportati a Napoli il 28 aprile. I funerali si tennero al vecchio stadio del Vomero, il Collana. Il sindaco Maurizio Valenzi proclamò due giorni di lutto. I ragazzi furono sepolti insieme in una cappella donata dal comune di Napoli nel cimitero di Poggioreale. Una lapide ricorda i nomi e riporta l’intestazione “Gli undici fiori del Melarancio”.
Quattro anni dopo si svolse il processo. Gli autisti del pullman, dell’autoarticolato e il sottufficiale della polizia stradale di scorta al carico speciale erano accusati di disastro colposo e omicidio colposo plurimo e furono condannati. Secondo la ricostruzione dell’incidente l’agente della polizia stradale non attese il segnale di via libera per far entrare il trasporto eccezionale nella galleria.