L’ex ministro sudanese Ahmed Haroun, accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità, è evaso dal carcere in cui si trovava

Ahmed Haroun (ANSA/EPA/PHILIP DHIL)
Ahmed Haroun (ANSA/EPA/PHILIP DHIL)

Ahmed Haroun, per molti anni ministro in Sudan, è evaso dalla prigione in cui si trovava dal 2019. Haroun era stato incarcerato dopo il colpo di stato con cui quell’anno era stato deposto l’ex presidente Omar al Bashir, che aveva governato il Sudan in modo autoritario per trent’anni. L’evasione è stata confermata da Haroun stesso alla tv sudanese Tayba TV.

Dal 2007 era ricercato in seguito a un mandato d’arresto emesso dalla Corte penale internazionale dell’Aia, nei Paesi Bassi. Era accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità per il ruolo avuto nella guerra nel Darfur, la regione nell’ovest del Sudan dove dal 2003 al 2006 si combatté una sanguinosa guerra civile: Haroun, secondo le accuse, sarebbe stato tra i responsabili del reclutamento dei miliziani che nella regione repressero con la violenza le ribellioni delle popolazioni arabe locali.

Haroun si trovava nel carcere di Kober, nella capitale Khartum. Nei giorni scorsi il carcere era stato assaltato, nel corso degli scontri che vanno avanti dal 15 aprile tra l’esercito e i paramilitari delle Rapid Support Forces. Non si sa chi abbia compiuto l’assalto, e entrambi i gruppi si sono rimpallati la responsabilità. È probabile che Haroun sia riuscito a fuggire nel corso dell’assalto, anche se per ora non ci sono conferme al riguardo.