I talebani hanno ucciso il leader dell’ISIS che ideò l’attentato all’aeroporto di Kabul
Nell'attacco, compiuto il 26 agosto del 2021, furono uccise più di 180 persone: per ora non si conosce l'identità dell'uomo
I talebani, il gruppo estremista islamista al governo dell’Afghanistan, hanno ucciso il leader dell’ISIS-K, la divisione afghana dell’ISIS, che ideò l’attentato terroristico compiuto il 26 agosto del 2021 all’aeroporto di Kabul: nell’attentato furono uccise più di 180 persone, tra civili, militari statunitensi e membri dei talebani stessi.
La notizia è stata data dal governo degli Stati Uniti, che citando fonti di intelligence ha detto che l’uccisione sarebbe avvenuta all’inizio di aprile. Non è stato comunicato il nome del leader dell’ISIS-K e non sono stati diffusi maggiori dettagli sull’operazione: non si sa, per esempio, se sia stato ucciso in un attacco mirato da parte dei talebani o se nel corso di uno scontro armato tra i due gruppi.
L’attentato all’aeroporto di Kabul avvenne pochi giorni dopo la riconquista del potere in Afghanistan da parte dei talebani. Fu compiuto da un attentatore suicida, che si fece esplodere vicino a Abbey Gate, un accesso situato nella parte orientale dell’aeroporto. L’attentatore fu in seguito identificato in Abdul Rahman al Logari.
In quei giorni nell’area dell’aeroporto c’erano centinaia di civili, locali e stranieri, che stavano cercando disperatamente di fuggire dal paese dopo la presa del potere dei talebani. L’attentato fu da subito rivendicato dall’ISIS-K (o ISKP, o Provincia del Khorasan dello Stato Islamico), gruppo terroristico nemico sia dei talebani che di al Qaida. Fu fondato nel 2014 da talebani pakistani delusi dal proprio gruppo, e negli anni precedenti si era reso responsabile di altri gravissimi attentati in Afghanistan.
Già alcuni giorni prima dell’attentato Stati Uniti e Regno Unito avevano invitato i propri cittadini a rimanere lontani dall’aeroporto, proprio per l’alto rischio di attacchi da parte dell’ISIS-K.
Nell’attentato furono uccisi 170 afghani e 13 soldati statunitensi: le truppe americane lasciarono definitivamente il paese pochi giorni dopo, il 31 agosto, dopo vent’anni di presenza. Da allora i talebani hanno consolidato il proprio potere in Afghanistan, anche se l’ISIS-K ha rafforzato la sua presenza in tutto il territorio, espandendosi al di là delle province orientali, dove è più numeroso, e ha compiuto molti altri attentati contro edifici governativi, scuole e moschee, specialmente a Kabul.
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