Amazon vuole piacere ai francesi
Secondo Bloomberg ha investito in un progetto chiamato “Ratatouille” per rafforzare la propria immagine in Francia, dove non è tanto popolare
Amazon, la più grande azienda al mondo nell’e-commerce, ha investito in un progetto chiamato “Ratatouille” per rafforzare la propria immagine in Francia, dove non è popolare come in altri paesi europei. Il piano, chiamato come un piatto tradizionale provenzale a base di verdura stufata che dà il nome anche a un famoso film d’animazione della Disney, è iniziato circa tre anni fa e ha come obiettivo quello di “francesizzare” Amazon, ha spiegato Bloomberg citando una fonte che ha chiesto di restare anonima.
Il progetto di Amazon comprende spot televisivi e la promozione dei prodotti fabbricati in Francia. Il mese scorso Amazon ha poi partecipato al Salone dell’agricoltura di Parigi con uno stand dedicato ai prodotti alimentari del territorio, e tra il 2021 e il 2024 ha acquistato i diritti tv di otto partite su dieci della Ligue 1, il massimo campionato di calcio francese, e altre otto della Ligue 2, la serie B.
Amazon ha infine finanziato degli studi per dimostrare l’impatto economico dei propri magazzini sul territorio francese. In uno di questi studi sono stati coinvolti i proprietari di negozi nel nord-est del paese e risulta che la maggioranza degli intervistati, l’84 per cento, ha detto che l’impatto non sarebbe stato negativo. Un’altra ricerca dice poi che 8 dipendenti di Amazon su 10 consiglierebbero ad altri di lavorare per l’azienda.
Con la campagna “Ratatouille” Amazon, ha spiegato Bloomberg, sta di fatto replicando quanto già fatto da McDonald’s in Francia negli anni Novanta. McDonald’s aveva cercato di migliorare la propria immagine nel paese facendo accordi con gli agricoltori locali e modificando i propri menu con prodotti come la McBaguette.
In Francia Amazon è popolare, ma lo è meno che in altri paesi europei. I servizi di Amazon sono utilizzati da almeno 1 francese su 3, ma è anche vero che l’azienda è finita al centro di diverse proteste e interventi del governo.
L’Assemblea Nazionale francese ha ad esempio approvato una legge che entrerà in vigore il prossimo ottobre per ridurre il vantaggio concorrenziale di Amazon nei confronti delle librerie fisiche. Prevede l’introduzione di una spesa di spedizione minima per chi acquista libri online e quindi impedirà ad Amazon di offrire ai clienti francesi spedizioni a un centesimo per questo tipo di prodotti. Dal 2014, una legge aveva già stabilito che le spedizioni di libri non potessero essere gratuite. Amazon aveva però trovato il modo di aggirarla offrendo le spedizioni a 1 centesimo di euro. L’introduzione di una tariffa minima riguarderà tutti gli ordini inferiori a 35 euro e servirà a incoraggiare gli acquisti nelle librerie francesi rendendole competitive con i grandi rivenditori e, in particolare, con Amazon.
Sempre in Francia Amazon ha dovuto affrontare varie controversie. Nel marzo del 2020, in piena epidemia da coronavirus, alcuni dipendenti dei sei centri nazionali di distribuzione avevano protestato chiedendo migliori condizioni di sicurezza sul lavoro. Dopodiché l’Union syndicale Solidaires – con il sostegno successivo di altri sindacati – aveva presentato una denuncia perché venisse ridotta l’attività dei sei centri di Amazon alla sola distribuzione di merci “essenziali”, e perché venisse ridotto in proporzione il lavoro dei dipendenti, in modo da rispettare e rendere efficaci i protocolli di sicurezza. Il tribunale di Nanterre, vicino a Parigi, aveva dato ragione ai sindacati. L’azienda era stata successivamente obbligata, sempre da un tribunale, a chiudere temporaneamente quei magazzini per prendere le misure di sicurezza adeguate per proteggere i propri dipendenti.
Nel 2020 la Commissione nazionale francese per l’informazione e la libertà (CNIL), autorità francese per la tutela dei diritti alla privacy, aveva annunciato di aver multato Amazon, e Google, per il mancato rispetto delle regole sui cookie, i file utilizzati per tenere traccia delle attività online degli utenti. Amazon aveva dovuto pagare 35 milioni di euro di sanzione.
In generale i movimenti francesi che si oppongono ad Amazon sono molto attivi nel paese e sono spesso sostenuti da ONG come Friends of the Earth e Attac, che forniscono agli attivisti e alle attiviste assistenza legale e talvolta finanziaria. Sono inoltre sostenuti dai partiti politici di sinistra come La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon e dai Verdi e hanno anche ottenuto diverse vittorie. L’azienda nel paese è diventata il simbolo della resistenza a quello che in Francia è definito il “globalismo”, cioè quel fenomeno guidato dalle grandi multinazionali di completa apertura globale dei commerci. Il globalismo è considerato il responsabile di una diminuzione dei posti di lavoro o del peggioramento delle condizioni lavorative, in un paese dove i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici sono molto radicati e portano in piazza milioni di persone.