I redditi in Italia sono aumentati
Nel 2021 sono cresciuti del 4,5 per cento rispetto all'anno precedente, quando c'era stata la crisi economica dovuta alla pandemia
Nel 2021 il reddito medio delle persone che lavorano in Italia è aumentato rispetto al 2020 e non di poco, del 4,5 per cento in un solo anno. Ci sono diverse ragioni che spiegano questa crescita e si possono individuare dall’analisi dei dati delle dichiarazioni dei redditi, pubblicati come ogni anno dal ministero dell’Economia. I dati sono relativi alle dichiarazioni del 2022, quindi riferite ai redditi del 2021: sono interessanti perché mostrano la situazione economica di regioni e città nell’anno in cui sono state rimosse diverse restrizioni introdotte per limitare la diffusione del coronavirus.
I dati, accessibili a chiunque, contengono moltissime informazioni relative ai redditi nei comuni italiani: quanti sono i contribuenti, qual è il reddito derivante da lavoro dipendente, dalle pensioni, dal lavoro autonomo. Ci sono dati anche sulle addizionali locali, ossia imposte regionali e comunali che si applicano al reddito complessivo, e sul bonus IRPEF, un sostegno economico per i lavoratori dipendenti.
Può sembrare scontato, ma va specificato che in questi dati non sono compresi i redditi degli evasori fiscali, che per definizione non dichiarano al fisco del tutto o in parte quanti soldi guadagnano: un fenomeno che da decenni in Italia ha un impatto significativo e che negli ultimi anni nessun governo è riuscito a contrastare con efficacia. Sono ovviamente esclusi anche tutti i redditi “in nero”.
Il reddito complessivo totale dichiarato è di 912,4 miliardi di euro, 47 miliardi di euro in più rispetto all’anno precedente, per un valore medio di 22.540 euro, in aumento del 4,5 per cento. Il prossimo grafico mostra la variazione del numero di contribuenti per classi di reddito complessivo nel 2021 rispetto al 2020. Come si può osservare, c’è stata una crescita delle persone che hanno dichiarato un reddito superiore a 20mila euro. Questa crescita, spiega il ministero, è dovuta al rimbalzo economico dopo il cosiddetto effetto pandemico, cioè la crisi economica dovuta alla pandemia. Anche nel confronto con il 2019, tuttavia, il numero dei contribuenti che dichiarano più di 20mila euro è in aumento.
La regione con il reddito medio più alto si conferma la Lombardia con 26.620 euro, al secondo posto c’è la provincia autonoma di Bolzano. La Calabria è la regione con il reddito medio più basso: 16.300 euro.
Come si può notare nella mappa realizzata con i redditi medi di tutti i comuni italiani, anche nel 2021 continua a esserci una distanza significativa tra il reddito medio nelle regioni centro settentrionali e quello delle regioni meridionali. Il reddito medio è un indicatore del ministero dell’Economia assai utile, ma per certi versi anche problematico: il reddito medio infatti risente dei valori estremi, cioè dei contribuenti che dichiarano un reddito molto alto o molto basso. Per superare questo limite sarebbe meglio calcolare la mediana, un indicatore che non risente dei valori estremi, ma con i dati a disposizione non è possibile farlo.
Il reddito medio più alto è quello dei lavoratori autonomi: 60.520 euro. I lavoratori dipendenti hanno dichiarato in media 21.500 euro, i pensionati 18.990 euro. Il reddito medio da partecipazione in società di persone è di 19.480 euro, mentre quello dichiarato dagli imprenditori è di 24.130 euro. Negli imprenditori sono compresi anche coloro che hanno piccole o piccolissime aziende, anche senza personale.
Dal 2020 al 2021 c’è stata una crescita significativa del reddito da lavoro autonomo (+14,7%), che in parte spiega l’aumento dei redditi medi: parliamo di lavoratori e lavoratrici i cui redditi sono cresciuti rispetto al periodo della pandemia, in cui non hanno potuto lavorare per via delle restrizioni. Questo dato è confermato anche dall’aumento del reddito medio in molte località turistiche, dove con la ripresa dei viaggi e degli spostamenti moltissime persone hanno potuto riaprire la loro attività.
In questo grafico è possibile confrontare la variazione del reddito medio tra il 2019 e il 2021 in ogni comune italiano. Il comune con il reddito medio più alto è Lajatico, in provincia di Pisa, con 52.337 euro. Al secondo posto Basiglio, in provincia di Milano, e al terzo Bogogno, in provincia di Novara.
L’aumento del reddito medio nel 2021 si può considerare un dato positivo, ma è anche vero che in parte è stato compensato dall’indebolimento del potere di acquisto. Dal 2020 i prezzi sono aumentati a causa della mancanza di molti materiali e del blocco nelle catene di produzione. Per esempio, la pandemia aveva già reso più caro per le aziende reperire le materie prime necessarie alla produzione di una gran quantità di beni, dai microchip alla carta. La guerra in Ucraina ha poi peggiorato la situazione, contribuendo all’aumento del costo dell’energia e del gas. Oggi i prezzi dell’energia sono tornati su livelli più bassi un po’ ovunque, ma comunque il costo della vita resta alto.