La Corte Suprema degli Stati Uniti ha prolungato la sospensione delle sentenze che limitavano l’accesso alla pillola abortiva
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha prolungato di due giorni la sospensione delle sentenze che due settimane fa avevano limitato significativamente l’accesso al mifepristone, uno dei due farmaci usati da anni nel paese per le interruzioni di gravidanza. La sospensione, che aveva reso nuovamente accessibile il farmaco, sebbene in via temporanea, avrebbe dovuto finire oggi, ma il termine è stato rinviato a venerdì 21 aprile.
La stessa Corte Suprema, infatti, avrebbe dovuto esprimersi oggi sulla legittimità della sentenza di un tribunale federale del Texas che venerdì 6 aprile aveva ordinato di togliere il mifepristone dal mercato in tutti gli Stati Uniti: secondo il giudice di quel tribunale, Matthew Kacsmaryk, la Food and Drug Administration – l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici – non aveva l’autorità necessaria ad approvare il mifepristone, quando lo fece nel 2000.
Nel frattempo però una corte d’appello federale era ulteriormente intervenuta sulla sentenza texana, stabilendo che il mifepristone potesse continuare a essere venduto, ma con significative restrizioni. La Corte Suprema aveva invece bloccato tutte queste sentenze emesse da tribunali di rango inferiore, in attesa di esprimersi definitivamente sul caso, e così facendo aveva reso il mifepristone di nuovo accessibile.
La decisione della Corte, prevista per oggi, è però stata rinviata: i giudici hanno deciso di prendersi altri due giorni per esaminare la questione, fino a venerdì 21 aprile.
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