Una canzone di Tobias Jesso Jr.
Dopo andò tutto meglio
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui.
Sul Manifesto di sabato c’erano ben due pagine dedicate a spiegare cos’è il “bridge” in una canzone, con molti esempi, bell’articolo che purtroppo non è online neanche per gli abbonati, mi permetto di appiccicarvelo un po’ malamente così.
Cinquant’anni fa oggi uscì Desperado degli Eagles, il loro secondo disco, con Desperado dentro.
Sono infine usciti il disco di Natalie Merchant e quello dei Pet Shop Boys. Quello di Merchant è meglio del 90% di quello che c’è in giro perché lei è brava, ma niente di speciale nelle canzoni. Quello dei Pet Shop Boys – come temuto – lo metterei nella recente categoria delle cose abbastanza inutili dei Pet Shop Boys, forse salvando la canzone su Putin che era già uscita.
Rick Beato, youtuber e divulgatore di musica di cui abbiamo parlato un paio di volte, ha spiegato la sua canzone dei Genesis preferita, che è Ripples (post Peter Gabriel! I puristi lo vorranno morto).
Il governatore del New Jersey ha proclamato il 23 settembre – data di nascita – “Bruce Springsteen day”.
È morto Ahmad Jamal, grande pianista jazz, che qui faceva Darn that dream (di Jimmy Van Heusen, uno che vinse quattro Oscar con le sue canzoni e ne scrisse di speciali per Sinatra), nel 1959.
Ricordatevi che da domani mi metto in vacanza con la newsletter, ne riparliamo lunedì prossimo (se vi annoiate, qui c’è l’archivio).
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