Google deve fare i conti con Bing
Introdurrà nuove funzionalità per competere col motore di ricerca di Microsoft, ma intanto rischia di perdere un contratto miliardario con Samsung
Google sta lavorando a nuovi servizi di intelligenza artificiale da aggiungere al proprio motore di ricerca, nel tentativo di non rimanere indietro rispetto alla concorrenza e di non perdere alcuni dei propri clienti più importanti, come l’azienda tecnologica sudcoreana Samsung. Secondo alcune informazioni raccolte dal New York Times, infatti, Samsung starebbe valutando la possibilità di cominciare a usare Bing, il motore di ricerca di Microsoft, come predefinito sui propri nuovi smartphone e tablet al posto di Google, che perderebbe così un contratto da svariati miliardi di dollari con uno dei suoi principali partner.
Fino a pochi mesi fa, Bing non costituiva una particolare minaccia per Google, ma le cose sono cambiate da quanto il motore di ricerca ha cominciato a offrire alcune funzionalità basate su ChatGPT, l’ormai famoso sistema di intelligenza artificiale sviluppato da OpenAI. Microsoft ha investito molto nel nuovo servizio e lo ha aggiunto rapidamente a Bing, nonostante qualche perplessità da parte degli esperti sull’affidabilità del sistema e sulla sua utilità per migliorare un motore di ricerca poco utilizzato e molto meno conosciuto rispetto a Google, soprattutto al di fuori degli Stati Uniti.
Google aveva risposto alla decisione di Microsoft annunciando di essere a buon punto con lo sviluppo di Bard, un proprio sistema di intelligenza artificiale che non ha ricevuto una grande accoglienza e sui cui sviluppi non ci sono ancora molti dettagli. Le prime dimostrazioni pubbliche di Bard risalgono ai primi di febbraio, mentre le ipotesi di Samsung di passare da Google a Bing sono di marzo, secondo le informazioni ottenute dal New York Times. I responsabili di Samsung non sembravano essere molto convinti dal nuovo progetto, forse anche a causa dei tempi incerti sulla sua disponibilità.
Google e Samsung stanno ancora trattando per il rinnovo dei loro contratti, che in forme diverse durano ormai da una dozzina di anni, quindi potrebbero comunque trovare un accordo. Ma anche la sola ipotesi di un cambiamento da parte di Samsung ha messo in allarme i responsabili di Google, spingendoli nelle ultime settimane a intensificare i lavori per Magi, un progetto meno ambizioso di Bard, ma realizzabile in tempi più brevi. L’idea è di aggiungere al motore di ricerca esistente di Google alcune funzionalità basate sui sistemi di intelligenza artificiale, in attesa che il più impegnativo sviluppo di Bard porti a una versione nuova di Google.
Al lavoro su Magi ci sono 160 persone a tempo pieno, segno di una certa fretta da parte di Google per presentare presto le nuove funzionalità, sulle quali non ci sono molte informazioni. Il sistema dovrebbe offrire consigli e spunti mentre si fanno le ricerche online, con interazioni in “linguaggio naturale”, quindi simulando una normale conversazione con un’altra persona. Dovrebbero essere anche comprese funzionalità per scrivere automaticamente linee di codice per la programmazione o per estrarre dati, servizi che ChatGPT offre ormai da tempo e che iniziano a essere disponibili anche su Bing.
Una funzione che per ora si chiama GIFI potrà essere impiegata per far disegnare automaticamente a un software immagini, come fa già DALL•E (sempre di OpenAI), mentre un altro strumento semplificherà la traduzione dei testi e l’apprendimento delle lingue, tramite conversazioni condotte dall’intelligenza artificiale. Uno strumento da utilizzare con il browser Google Chrome permetterà di semplificare alcune operazioni, come effettuare una prenotazione online o fornire riassunti e informazioni di contesto sul sito in cui ci si trova. Una funzione simile è già disponibile su Edge, il browser di Microsoft, ed è sempre basata sui sistemi forniti da OpenAI.
Oltre alle persone direttamente coinvolte nello sviluppo di Magi, Google ha chiesto ad altri dipendenti di sperimentare le nuove funzionalità, mettendo alla prova le risposte che fornisce l’intelligenza artificiale. La società vuole fare i test velocemente per annunciare l’introduzione di una prima serie di nuove funzionalità già il mese prossimo. Altre novità saranno presentate dopo l’estate, sempre stando alle informazioni raccolte dal New York Times. Inizialmente le nuove funzioni saranno offerte a un milione di utenti, con l’obiettivo di arrivare a 30 milioni entro la fine dell’anno, tutti esclusivamente negli Stati Uniti.
Dopo l’annuncio di Microsoft su ChatGPT all’interno di Bing e di un cospicuo investimento dell’azienda in OpenAI, esperti e osservatori hanno iniziato a chiedersi se da parte di Google ci fosse stata una certa sottovalutazione dei progressi di alcune società più piccole nei sistemi di intelligenza artificiale. Paradossalmente, una delle migliori aziende specializzate in AI è proprio di Google: si chiama DeepMind e ha sviluppato alcuni degli algoritmi più apprezzati e promettenti per numerose applicazioni dei sistemi di intelligenza artificiale. Google era stata però molto cauta nell’introdurre funzioni basate sulle AI nel proprio motore di ricerca, per i rischi connessi a tecnologie ancora poco mature e che avrebbero potuto peggiorare la resa dei suoi strumenti per cercare informazioni online.