È morto a 92 anni il pianista jazz statunitense Ahmad Jamal
Domenica è morto Ahmad Jamal, pianista e compositore statunitense a lungo trascurato dalla critica e considerato poco più che un artista da piano bar, e successivamente rivalutato come uno dei principali innovatori nel campo del piano jazz. È morto nella sua casa ad Ashley Falls, nel Massachusetts: aveva 92 anni e soffriva da tempo di tumore alla prostata.
Nato a Pittsburgh nel 1930 col nome Frederick Russell Jones, cambiò il nome all’anagrafe nel 1950 dopo la conversione all’Islam. Jamal contribuì a far superare al piano jazz il cosiddetto “stile boppistico” introdotto da Bud Powell negli anni Quaranta, privilegiando un approccio più minimalista. La sua tecnica gli è valsa, nel corso di una carriera cominciata quando aveva solo 14 anni, moltissimi soprannomi, tra cui “Il profeta”, “Il maestro”, “L’architetto”, “Ahmad il magnifico”, “Il prestigiatore del piano” e “L’uomo con due mani destre”.
Jamal è stato citato per la sua fortissima influenza stilistica da musicisti altrettanto famosi come il trombettista Miles Davis, che nella sua autobiografia ha scritto che Jamal «l’ha colpito con il suo concetto di spazio, la sua leggerezza di tocco e il modo in cui esprime le note, accordi e passaggi», ma anche dai pianisti McCoy Tyner, Cedar Walton e Bill Charlap.