La fissa dell’ex dittatore del Turkmenistan col Guinness dei primati
Attualmente ci sono almeno 14 record attribuibili al governo del paese, considerato da tempo uno dei più repressivi al mondo
Ashgabat, capitale del Turkmenistan, detiene il record mondiale per la più alta concentrazione di edifici rivestiti di marmo bianco: nel 2013 (l’ultimo anno per il quale sono disponibili dati ufficiali) ce n’erano 543 su un’area di circa 4,5 chilometri quadrati. Ad Ashgabat c’è anche il più alto numero di fontane in uno spazio pubblico: la sola Fontana di Ashgabat, sulla strada che va dall’aeroporto alla città, consiste in 27 fontane sincronizzate. Sempre in questa città c’è la ruota panoramica al coperto più grande del mondo, una struttura alta quasi 50 metri che è costata l’equivalente di circa 64 milioni di euro, oltre all’insolito record raggiunto dal più grande edificio del mondo a forma di stella: è la sede della televisione nazionale turkmena ed è costruito in vetro.
Il motivo di tutti questi primati è che l’ex dittatore del Turkmenistan, Gurbanguly Berdymukhamedov, ha sempre avuto un’ossessione per il Guinness World Records, l’organizzazione che dal 1955 raccoglie e certifica i record mondiali pubblicandoli sul noto catalogo annuale. Almeno una quindicina di record sono suoi e coerentemente col suo personaggio sono record bizzarri e spesso nati dalle sue personali abitudini o predilezioni, oltre che molto criticati.
Il Turkmenistan è un’ex repubblica sovietica indipendente dal 1991. Berdymukhamedov, che ha 65 anni, ne è stato presidente dal 2006 al 2022, quando gli è succeduto il figlio Serdar, in seguito a elezioni né libere né trasparenti, che sono state definite una «successione dinastica». Il Turkmenistan è uno dei paesi meno liberi al mondo e quello dei Berdymukhamedov è considerato uno dei regimi più repressivi che esistono, con un controllo quasi totale di stampa e televisione, intimidazioni di inviati stranieri nel paese e rimozioni arbitrarie dei giudici dai propri incarichi, tra le altre cose.
Ad attirare l’attenzione nel corso degli anni è stato però soprattutto l’estremo personalismo che ha caratterizzato il regime di Gurbanguly Berdymukhamedov, che in più occasioni ha modellato regole, usanze e perfino ricorrenze nazionali sui suoi personali e bizzarri gusti personali. Tra le altre cose ha istituito una festa nazionale dedicata alla sua razza di cane preferita, l’alabai, e vietato a tutti i turkmeni di tingersi i capelli dopo che aveva smesso di farlo lui.
Un’altra delle predilezioni di Gurbanguly Berdymukhamedov riguarda proprio il Guinness dei primati. A questa sua ossessione – ma anche ad alcune del suo predecessore Saparmurat Niyazov, non molto diverso da lui – si deve l’architettura della capitale Ashgabat e non solo.
Sul sito del Guinness dei primati ci sono almeno 14 record attribuibili al governo del Turkmenistan. Alcuni di questi sono particolarmente bizzarri: oltre all’architettura a forma di stella anche «il più grande gul», vinto dal governo turkmeno nel 2016. Il “gul” è un elemento di design simile a un medaglione molto presente nelle tessiture e nelle grafiche tradizionali del Turkmenistan. Uno dei motivi per cui il record è particolarmente singolare è che essendo così locale e tipico della cultura turkmena è molto improbabile che ci sia stata una vera competizione per vincerlo.
Un altro record particolarmente strano è quello dei «dieci metri più veloci percorsi da un cavallo sulle sole zampe posteriori», vinto nel 2018: il cavallo che lo ha vinto mettendoci poco più di 4 secondi, Akhan, era di proprietà dello stesso Berdimuhamedov. Un altro record, il cui video è circolato molto nel 2015, è stato quello del «coro più grande del mondo»: oltre 4mila persone sono state riunite a cantare una canzone scritta dallo stesso Berdimuhamedov e intitolata “Avanti solo avanti, mio caro paese Turkmenistan”.
L’ossessione di Berdimuhamedov per il Guinness dei primati ha ovviamente attirato anche molte critiche. Una di quelle che hanno avuto più visibilità è stata quella del comico inglese John Oliver, che nel 2019, nella trasmissione satirica Last Week Tonight, aveva criticato i rapporti commerciali dell’organizzazione del Guinness dei primati con il regime dell’ex presidente turkmeno. Secondo Oliver, il Guinness aveva iniziato a vendere questi titoli al miglior offerente senza troppa serietà nella selezione, e anzi approfittando per guadagnare molto grazie a dittatori che volevano dare visibilità ai propri regimi, contribuendo in questo modo alla loro propaganda.
– Leggi anche: Il Guinness dei primati non vuole riconoscere l’immagine digitale più grande del mondo