Centinaia di prigionieri di guerra sono stati liberati grazie a un accordo tra Arabia Saudita e il gruppo Houthi in Yemen
Tra venerdì e sabato centinaia di prigionieri di guerra sono stati liberati dall’Arabia Saudita e dal gruppo ribelle Houthi che controlla parte dello Yemen, nell’ambito di uno scambio che dovrebbe riguardare quasi 900 prigionieri di guerra. Il grosso scambio di prigionieri fa parte di una serie di sforzi internazionali per ottenere la pace nel paese, dove da otto anni è in corso una guerra che ha provocato una gravissima crisi umanitaria. Dal marzo del 2015 una coalizione guidata dall’Arabia Saudita bombarda periodicamente lo Yemen e lo tiene sotto embargo, mentre l’Iran sostiene gli Houthi ribelli, che controllano una parte del paese. Il resto dello Yemen è controllato dal vecchio governo, sostenuto dall’Arabia Saudita.
Venerdì 318 prigionieri sono stati liberati ad Aden, la più grossa città dello Yemen tra quelle controllate dal governo, e sono stati inviati a Sana’a, la capitale dello stato, che è controllata dai ribelli Houthi. Sabato altri 120 prigionieri di guerra Houthi sono partiti da Abha, in Arabia Saudita, diretti ancora una volta a Sana’a. Gli Houthi per ora hanno liberato 16 cittadini sauditi e 3 sudanesi (il Sudan fa parte della coalizione saudita).
Lo scambio di prigionieri dovrebbe andare avanti ancora per qualche giorno, ed è un passo importante degli sforzi per raggiungere un accordo di pace in Yemen. Le negoziazioni si erano intensificate nelle ultime settimane, mentre a inizio marzo Arabia Saudita e Iran avevano ristabilito le loro relazioni diplomatiche dopo sette anni, in un accordo considerato per molti versi storico.
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