Elon Musk vuole creare un’altra azienda di intelligenza artificiale?

Ha depositato i documenti per costituire una società chiamata X.AI, di cui però ancora non si sa quasi nulla

(Dimitrios Kambouris/Getty Images for The Met Museum/Vogue)
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Elon Musk ha creato una nuova società il cui nome, X.AI, è un probabile riferimento all’intelligenza artificiale. Lo hanno scritto venerdì il Wall Street Journal e il Financial Times dopo aver visto i documenti di costituzione della società nello stato del Nevada, che sono stati depositati a marzo. Della società, che per ora è solo stata creata, non si sa ancora praticamente nulla, ma le tre lettere del suo nome sono comunque importanti indizi di quello che Musk potrebbe avere intenzione di farci: oltre ad AI, che starebbe per “artificial intelligence” (intelligenza artificiale), la X è probabilmente un riferimento all’intenzione di Musk di creare una “super-app” per l’Occidente, cioè un’app che raccolga assieme moltissimi servizi attualmente sparsi tra varie piattaforme.

Musk è stato co-fondatore di OpenAI, l’azienda statunitense dietro a ChatGPT da cui se ne era poi andato nel 2018, e da anni parla dei pericoli delle intelligenze artificiali. Già nel 2014 aveva detto che sarebbero potute diventare «la più grande minaccia all’esistenza dell’umanità» e ancora prima aveva detto che con l’intelligenza artificiale si rischiava di «evocare un demone». Poche settimane fa Musk, che in particolare è molto critico verso l’approccio di OpenAI, è stato inoltre tra i firmatari di una moratoria per chiedere che la ricerca sulle intelligenze artificiali fosse fermata per sei mesi, così da sviluppare standard di sicurezza per provare a controllare meglio le evoluzioni delle relative ricerche.

Al momento Musk risulta essere l’unico amministratore di X.AI di cui ancora non si sa praticamente nulla. Solo che Musk l’ha creata e che secondo il Wall Street Journal e il Financial Times, che hanno citato esperti del settore, da diversi mesi Musk si starebbe preparando a investire nelle intelligenze artificiali, tra le altre cose reclutare esperti di un settore su su cui oltre ad OpenAI (nota soprattutto per ChatGPT) stanno puntando molto anche Google, Amazon e Microsoft, che ha investito in OpenAI.

La presenza della “X” nel nome della società è stata collegata al fatto che Musk abbia accennato alla possibilità di creare una everything app, “un’app per tutte le cose”, chiamata appunto X. Di recente anche Twitter, di cui Musk è proprietario dalla fine del 2022, ha cambiato il suo nome ufficiale in X e ha trasferito la sua sede in Nevada. Già da tempo, inoltre, la sua società spaziale si chiama SpaceX, e anche la prima società fondata da Musk, e poi venduta a eBay, si chiamava X.com.

Nelle intenzioni di Musk, X dovrebbe diventare un’applicazione con cui gli utenti possono fare molte cose diverse, una sorta di evoluzione di quello che in Cina è per esempio WeChat, usata per molti scopi diversi, dai pagamenti alla messaggistica. Dopo aver acquistato Twitter, Musk aveva detto che l’acquisto della società avrebbe potuto accelerare di alcuni anni i suoi piani per X, lasciando quindi intendere di vedere in Twitter il possibile pezzo di qualcosa di ben più grande e ambizioso.

Per ora Musk non ha commentato né risposto a domande relative a X.AI.