Una strana squadra di basket ucraina, espatriata e vincente
Il Prometey ha vinto un campionato ucraino e stravinto quello estone-lettone: nel frattempo il suo proprietario è ricercato dall’FBI
di Pietro Cabrio
Lo sport professionistico ucraino è stato inevitabilmente stravolto dall’invasione russa e dalla guerra che continua, soprattutto nella parte orientale del paese. In casi come questi, tuttavia, quando i combattimenti sul campo non coinvolgono tutte le zone, lo sport può diventare un segno di perseveranza e di unità: dopo le sospensioni nei primi mesi di guerra, in Ucraina si è tornati a giocare da tempo sia a calcio che a basket, per esempio. I tornei sono stati ridotti e concentrati nelle città ritenute più sicure, mentre le squadre più importanti hanno potuto disputare anche le coppe europee spostandosi di volta in volta all’estero.
Nel calcio lo Shakhtar Donetsk e la Dinamo Kiev hanno giocato le loro partite casalinghe di coppa in Polonia, mentre nel basket c’è una squadra che ha deciso di “sdoppiarsi” creando di fatto due squadre in una, il Budivelnyk Kiev. I suoi migliori giocatori, in particolare quelli stranieri, si sono trasferiti in Italia lo scorso settembre per giocare la FIBA Europe Cup, mentre un’altra parte della squadra è rimasta in Ucraina per giocare il campionato nazionale.
La parte del Budivelnyk rimasta in Ucraina è riuscita a vincere il campionato, che si è concluso lo scorso fine settimana. Il torneo è stato disputato in formato ridotto e in assenza del Prometey, la squadra di Kamianske — città vicina a Dnipro, sul fronte dei combattimenti — che aveva vinto l’ultima edizione del campionato disputata prima dell’invasione. In questa stagione, tuttavia, il Prometey un campionato lo ha vinto lo stesso.
La scorsa estate si è trasferito a Riga, in Lettonia, e lì i suoi dirigenti hanno costruito una nuova squadra dopo aver perso i vecchi giocatori per le conseguenze della guerra. Per il Prometey non è stato particolarmente difficile partire da zero, perché lo aveva già fatto qualche anno prima. Era stato infatti fondato nel 2018 su iniziativa di Volodymyr Dubynsky, imprenditore ucraino che ha chiamato la squadra come il suo gruppo assicurativo (Prometheus Insurance Company). Dubynsky ha interessi anche nel settore immobiliare, ed è per certe sue attività negli Stati Uniti che l’FBI lo cerca da undici anni con un mandato d’arresto per frode ipotecaria in California.
Questo problema con la giustizia americana non gli ha tuttavia impedito di continuare a fare affari in Ucraina, né di fondare una squadra vincente composta da diversi giocatori statunitensi. Dopo essere rimasto senza città, dove peraltro stava costruendo un nuovo palazzetto dello sport, il Prometey ha deciso di trasferirsi momentaneamente in Lettonia per partecipare alla Lega estone-lettone, un campionato sovranazionale creato nel 2018 dai due paesi baltici per avvicinarsi al livello del più competitivo campionato lituano.
Con una squadra costruita per competere a livello europeo, il Prometey non si è limitato a vincere un campionato estero a cui partecipava per la prima volta, ma lo ha stravinto. Ha concluso la stagione con 33 vittorie su 35 partite giocate, con la miglior media punti del campionato (93,74), la più lunga serie di vittorie consecutive (22), le più larghe vittorie ottenute in casa (106-50) e in trasferta (115-58), e anche con il record di pubblico stagionale (i 5.050 spettatori nel “derby” contro la squadra autoctona di Riga).
La stagione del Prometey non si è conclusa con la vittoria della Lega estone-lettone. Sta infatti disputando i playoff di Eurocup, il secondo torneo europeo per importanza, in cui ha già battuto sia la Reyer Venezia che la Germani Brescia. Ora è ai quarti di finale, dove giocherà contro una squadra greca quasi sua omonima, il Promitheas di Patrasso. Se dovesse riuscire a vincere il torneo, cosa difficile ma non impossibile, otterrebbe la qualificazione automatica alla prossima edizione di Eurolega, la più importante competizione continentale, quella giocata dalle grandi squadre europee.
Il suo allenatore è l’israeliano Ronen Ginzburg, che allena anche la Repubblica Ceca. Con la sua lunga esperienza nel basket europeo, Ginzburg ha contribuito in prima persona alla costruzione della nuova squadra, divisa equamente tra giocatori ucraini e stranieri, in particolare statunitensi con qualche esperienza in NBA come David John Kennedy, per una stagione ai Cleveland Cavaliers e campione d’Italia con la Reyer Venezia nel 2019.
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