Un anno di “Ci vuole una scienza”
Il podcast scientifico del Post compie un anno ed è un esperimento riuscito
Quando un anno fa uscì la prima puntata di Ci vuole una scienza presentammo il nuovo podcast come un esperimento – scientifico, appunto – per raccontare un mondo che ci appare distante e che è invece da sempre centrale nelle nostre esistenze. Dopo un anno, possiamo dire che quell’esperimento è riuscito. Ci vuole una scienza è tra i podcast scientifici più ascoltati in Italia, ha un pubblico molto vario e appassionato che ha ritrovato nel lavoro di Beatrice Mautino ed Emanuele Menietti gli stessi principi e valori che il Post segue da 13 anni: spiegare bene le cose, con accuratezza e chiarezza.
Nelle cinquanta puntate di questo primo anno, Ci vuole una scienza si è occupato di argomenti molto sentiti e di grande attualità, dalla crisi energetica al complicato dibattito sul nucleare, dalle ricadute sulla scienza della guerra in Ucraina ai grandi temi legati al cambiamento climatico. Ma il podcast è servito anche per sfatare miti e convinzioni errate, talvolta sfruttate per orientare il dibattito pubblico.
Senza prendersi troppo sul serio, ogni venerdì Mautino e Menietti raccontano cose molto serie su come funziona la ricerca scientifica e su come viene comunicata, cercando di mostrare come la scienza sia un processo in continua evoluzione, fatto dalle persone e per questo tutt’altro che infallibile.
La puntata sull’energia nucleare è stata una delle più ascoltate in questo anno, nel tentativo di parlare di un tema complesso sul quale ci sono molti preconcetti e una certa polarizzazione tra contrari e favorevoli. Hanno avuto molto seguito anche le puntate sulle creme solari e sui rimedi contro le zanzare, perché in fin dei conti la scienza serve anche a questo. Un’altra delle puntate più ascoltate ha spiegato bene che cos’è la vitamina D e perché da qualche tempo è così di moda. Le puntate sugli insetti a tavola e sulla “carne sintetica” hanno mostrato più di altre come grandi interessi, politici e di organizzazioni di categoria, dirottino il confronto dai fatti su temi che ci riguardano tutti.
Insomma, in un anno gli argomenti non sono mancati e non mancheranno nemmeno per le prossime puntate. Ci vuole una scienza è gratuito grazie alle persone che si abbonano al Post. Lo si può ascoltare sull’app del Post o sulle principali piattaforme, come Spotify, Apple Podcasts, Amazon Music e Google Podcasts.
Ma soprattutto grazie, per come è andata fino a qui.