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  • Venerdì 7 aprile 2023

L’allenatore di calcio più giovane d’Europa

Will Still ha cinque anni in meno del suo capitano: si è formato fra videogiochi e analisi video, è rimasto imbattuto per 19 partite della massima serie francese

Will Still, allenatore del Reims (AP Photo/Thibault Camus)
Will Still, allenatore del Reims (AP Photo/Thibault Camus)
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Will Still è un allenatore di calcio belga di origini inglesi. Allena il Reims, squadra attualmente settima nella massima serie del campionato francese: è in carica da ottobre, ma ha perso la sua prima partita da allenatore in Francia soltanto quindici giorni fa, contro il Marsiglia, dopo una serie da imbattuto durata 19 partite. Ma la particolarità di Still è un’altra: ha cinque anni in meno del capitano della sua squadra.

A 30 anni Will Still è l’allenatore più giovane dei maggiori campionati europei maschili: non ha mai giocato a calcio a livello professionale e non ha nemmeno il cosiddetto patentino, ossia la licenza europea per allenare richiesta dall’UEFA (l’organismo che governa il calcio del continente) ai tecnici dei club professionistici. Still doveva essere una soluzione temporanea, ma i risultati lo hanno reso allenatore in pianta stabile.

In questi mesi Will Still è stato raccontato come l’allenatore «cresciuto giocando a Football Manager», un famoso videogioco manageriale molto approfondito. Il gioco in realtà è stato solo l’inizio di una passione, coltivata molto presto sul campo e come analista video, un ruolo sempre più importante negli staff degli allenatori. Chi lo svolge (spesso un team di più componenti) analizza i filmati di varie partite della squadra o degli avversari, scomponendo le fasi del match, analizzando le tattiche e le prestazioni dei singoli, basandosi sulle immagini e sui dati statistici a disposizione.

Still smise di giocare quando aveva 17 anni e molte ore passate al computer su Football Manager alle spalle: si trasferì in Inghilterra per studiare al Myerscough College, scuola che fra i suoi corsi di studio ne ha anche uno a indirizzo sportivo, per diventare allenatore. Al termine il corso prevedeva uno stage presso il club Preston North End: Still fece l’assistente della squadra Under 14. Poi tornò in Belgio, dove iniziò a cercare un lavoro in vari club: era il 2014, aveva 22 anni e si presentava spesso agli allenamenti del Sint-Truiden, una squadra di seconda divisione belga allenata da Yannick Ferrera, anche lui al tempo allenatore molto giovane (34 anni). Un giorno riuscì a presentarsi al tecnico, raccontò di voler diventare allenatore, riuscì a ottenere una “prova”: Ferrera gli chiese di preparare un dossier tecnico sui prossimi avversari della squadra. Still qualche giorno dopo si presentò con un volume di dimensioni importanti.

Il Reims festeggia il gol del pareggio contro il Paris Saint-Germain (EPA/Mohammed Badra)

Ferrera apprezzò e la collaborazione continuò, seppur a livello informale: il Sint-Truiden fu promosso nella serie A belga, e quando Ferrera passò al ben più prestigioso Standard Liegi si portò dietro Still, stavolta con un ruolo ufficiale da assistente. Lì cominciò la sua carriera in Belgio, negli staff di vari allenatori, ma anche con qualche incarico ad interim, quando il capo-allenatore veniva esonerato. Dal 2021 per esempio diventò assistente dello spagnolo Oscar Garcìa al Reims, squadra dell’omonima città del nord est della Francia; a ottobre 2022, quando quest’ultimo venne sollevato dell’incarico, Still fu promosso a capo allenatore.

Era una soluzione temporanea, oltretutto costosa per il club: Still non aveva – e non ha ancora – la licenza UEFA e quindi il Reims doveva pagare 22mila euro di multa per ogni gara in cui lui era l’allenatore. A Reims decisero che potesse essere una soluzione praticabile per qualche settimana, ma poi Still iniziò a vincere, non perse nemmeno contro il Paris Saint-Germain di Messi, Neymar e Mbappé (con cui pareggiò 1-1), mostrò di avere un buon rapporto con la squadra e intuizioni tattiche che lo resero uno degli allenatori più interessanti del campionato. Yunis Abdelhamid, difensore centrale di 35 anni, è il capitano del Reims e ha espresso pubblicamente il parere della squadra: «È vero, è giovane, ma forse è il miglior allenatore con cui ho lavorato».

Il Reims continuò a pagare le multe e smise di cercare altre soluzioni. Intanto Still si è iscritto al corso UEFA per allenatori di primo livello: deve frequentare in Belgio, per cui è tutto un po’ complesso, ma si prevede che prenda il diploma entro l’estate. Lo stesso Still ha rivelato di recente che le multe sono state sospese: è arrivata una deroga, non così inusuale nel mondo del calcio in casi simili. Era stato valutato che altrimenti il Reims avrebbe dovuto spendere 575.000 euro in multe fino alla fine della stagione.

Still racconta che l’età gli permette di essere più vicino, più in sintonia con i suoi giocatori, con cui condivide gusti musicali, interessi, uso dei social media: «Così riesco a creare una connessione che forse altri allenatori non hanno». Il Reims è a sei punti dal quinto posto che varrebbe una qualificazione alle coppe europee, Still anche per le sue origini è già considerato come un possibile obiettivo di alcuni club della Premier League inglese.

L’allenatore del Reims è il più giovane nei maggiori campionati europei, ma il suo caso non è unico, nel panorama degli ultimi anni. Nonostante il percorso classico per diventare allenatori preveda sempre un passato importante come calciatore, qualche anno di apprendistato dopo il ritiro e poi un primo incarico ufficiale, si segnalano sempre più eccezioni, con tecnici che iniziano la carriera pur essendo più giovani dei giocatori in campo, spesso partendo dall’analisi di video, dati e statistiche avanzate.

Il caso più famoso è quello di Julian Nagelsmann, arrivato ad allenare nella massima serie tedesca a 29 anni e al Bayern Monaco a 34. Sempre in Germania, dove la tendenza sembra più consolidata, hanno cominciato presto anche Domenico Tedesco e Florian Kohfeldt, mentre lo spagnolo Guillermo Abascal ha costruito parte della sua precoce carriera in Svizzera. In Serie A l’allenatore più giovane è Raffaele Palladino, 38 anni, del Monza, che ha un passato da attaccante: ha giocato con Juventus, Genoa e Parma, fra le altre.