Milo Djukanovic, il politico più influente in Montenegro degli ultimi 30 anni, è stato sconfitto alle elezioni presidenziali da Jakov Milatovic
Al ballottaggio delle elezioni presidenziali tenuto domenica in Montenegro, il presidente uscente Milo Djukanovic, il politico più influente del paese degli ultimi trent’anni, è stato sconfitto dall’ex ministro dell’Economia Jakov Milatovic. Non ci sono ancora dati definitivi: il CEMI, istituto che si occupa di sondaggi e proiezioni e che ha sede nella capitale Podgorica, dice che Milatovic ha ottenuto il 60 per cento delle preferenze. Djukanovic, comunque, ha riconosciuto la sconfitta.
Milatovic ha 36 anni ed è stato espresso dal partito centrista ed europeista Europa adesso! (Evropa sad!). In campagna elettorale aveva promesso di impegnarsi nella lotta alla corruzione, ma soprattutto di rafforzare i rapporti con la Serbia (da cui il Montenegro ottenne l’indipendenza nel 2006) e di far entrare il paese nell’Unione Europea entro la fine del suo mandato quinquennale. Il Montenegro aveva avviato i negoziati per l’adesione all’Unione con Djukanovic, che ha 61 anni, è il leader del Partito Democratico dei Socialisti (DPS) ed è stato presidente fra il 1998 e il 2003 e poi di nuovo dal 2018, nonché primo ministro per vari mandati fra il 1991 e il 2016.
In Montenegro la figura del presidente ha perlopiù funzioni cerimoniali: i risultati di queste elezioni però possono dare qualche idea in più sull’orientamento degli elettori in vista delle prossime elezioni parlamentari, previste per l’11 giugno.