Massimiliano Fedriga è stato rieletto presidente del Friuli Venezia Giulia
La vittoria del presidente uscente della Lega era prevista: a spoglio quasi terminato ha ottenuto il 64,2 per cento delle preferenze
Il presidente uscente del Friuli Venezia Giulia, il leghista Massimiliano Fedriga, ha vinto le elezioni regionali e resterà quindi in carica per altri 5 anni: i seggi si sono chiusi alle 15 e a scrutinio quasi terminato il vantaggio di Fedriga è netto. Con quasi tutte le sezioni scrutinate (1.356 su 1.360) Fedriga ha ottenuto il 64,2 per cento delle preferenze, staccando di oltre 35 punti il suo principale avversario, Massimo Moretuzzo, che ha preso il 28,3 per cento. L’affluenza finale è stata al 45,3 per cento: in lieve calo rispetto a quella già piuttosto bassa del 2018, di poco inferiore al 50 per cento.
Fedriga è sostenuto soprattutto dalla coalizione di destra che è al governo (quindi anche da Fratelli d’Italia e da Forza Italia, oltre che dal suo partito, la Lega). Moretuzzo, che è il segretario regionale del movimento autonomista friulano Patto per l’Autonomia, è sostenuto da un’ampia coalizione di partiti che si collocano nel centrosinistra, i più grandi dei quali sono il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle. A poco più di due ore dalla chiusura dei seggi Moretuzzo ha fatto sapere di aver telefonato a Fedriga per i complimenti di rito al vincitore, ammettendo la propria sconfitta.
Il partito più votato è stato la Lega, con il 19 per cento. Poco più indietro, con il 18,1 e il 17,7 per cento ci sono Fratelli d’Italia e la listaFedriga Presidente. Per la Lega è comunque un risultato in calo inferiore rispetto alle regionali del 2018, quando arrivò vicina al 35 per cento delle preferenze.
Oltre a Fedriga e Moretuzzo c’erano altri due candidati: l’avvocata Giorgia Tripoli, data intorno al 5 per cento, che si presentava con la lista Insieme Liberi ed era sostenuta da una serie di movimenti accomunati soprattutto da mesi di mobilitazioni contro il green pass e contro la gestione della pandemia in Italia; e l’ex parlamentare Alessandro Maran, sostenuto dai partiti di centro Azione e Italia Viva, ha preso il 2,7 per cento. Non avendo superato la soglia di sbarramento fissata al 4 per cento Maran e le liste che lo sostengono resteranno quindi fuori dal consiglio regionale.