La banda della Uno bianca, 23 omicidi e tante cose ancora da capire
Dal 1987 al 1994 un gruppo di criminali fece decine di rapine e uccise più di 20 persone: più tardi si scoprì che erano poliziotti
Iniziò tutto lungo l’autostrada A14, la notte del 19 giugno 1987. Una Fiat Regata si fermò al casello di Pesaro. Scesero due rapinatori e puntando i fucili a pompa contro l’addetto al casello si fecero consegnare 1 milione e trecentomila lire, circa 1.500 euro di oggi. A quella prima rapina ne seguirono molte altre, lungo l’autostrada A14. Poi i banditi passarono agli uffici postali, ai supermercati Coop e quindi alla banche. Rapinarono in Emilia-Romagna e nelle Marche. Qualche mese dopo iniziarono a uccidere: in sette anni quella banda uccise più di 20 persone, ne ferì più di 100, compì almeno 103 azioni criminali.
Le due nuove puntate di Indagini raccontano la storia della banda della Uno bianca e di come le indagini su quel gruppo di criminali furono ostacolate da depistaggi, errori, sviste e sottovalutazioni. Furono arrestate persone che con quella vicenda non c’entravano nulla mentre gli indizi che avrebbero potuto portare all’individuazione dei reali colpevoli furono ignorati.
L’identikit di uno dei criminali restò appeso a lungo in questura a Bologna. Quel disegno era identico al volto di un uomo che in quella questura lavorava: era un poliziotto.
Le due puntate sono disponibili da oggi sull’app del Post (scaricala qui) ma anche sulle principali piattaforme di podcast, come Spotify, Apple Podcasts, Amazon Music e Google Podcasts.
Con la storia della Uno bianca finisce la prima stagione di Indagini. La seconda stagione comincia il 7 maggio ma ci sarà un’anteprima live il 6 maggio: in occasione di Voices, una giornata dedicata ai podcast del Post che stiamo organizzando a Torino, Stefano Nazzi racconterà la prima puntata della nuova storia.
Troverete le informazioni, e la possibilità di prenotare, a partire dal 4 aprile sul sito del Post.
Da giugno, Indagini tornerà ad uscire il primo di ogni mese.