La Casa Bianca ha esortato tutti gli americani che si trovano in Russia ad andarsene dal paese
In risposta allo straordinario arresto del giornalista statunitense Evan Gershkovich, che si trovava in Russia come reporter per conto del Wall Street Journal, la Casa Bianca ha chiesto a tutti i cittadini statunitensi che vivono in Russia o che vi si trovano al momento di lasciare il paese al più presto. Gershkovich è accusato di spionaggio: al momento dell’arresto stava lavorando da giorni a un articolo sulle operazioni del gruppo Wagner, la compagnia di mercenari che sta combattendo al fianco dell’esercito russo in Ucraina e che è composta soprattutto da ex militari e detenuti a cui viene offerto uno sconto di pena in cambio dell’arruolamento.
Non è la prima volta dall’inizio della guerra che il governo statunitense fa una richiesta simile. A inizio febbraio è stato emesso un avviso ufficiale che esortava tutti i cittadini statunitensi a lasciare immediatamente la Russia e a cancellare eventuali viaggi programmati nel paese, dicendo che nel contesto del forte sostegno statunitense all’Ucraina il rischio che le forze dell’ordine russe arrestassero cittadini americani era più alto.
«Siamo profondamente preoccupati per le inquietanti notizie secondo cui Evan Gershkovich, un cittadino americano, è stato arrestato in Russia», ha detto la portavoce della Casa Bianca Karine Jeane-Pierre. «È inaccettabile che il governo russo prenda di mira cittadini americani»