Alla ricerca della longevità
Nel progetto "Immortality" di Alessandro Gandolfi, sul tentativo di rallentare l'invecchiamento e farci vivere più a lungo
Nel libro Homo Deus lo storico israeliano Yuval Noah Harari parla di come potrà essere il futuro dell’umanità sulla base della sua storia e delle scoperte tecnologiche, ipotizzando, a un certo punto, che gli uomini faranno «un serio tentativo di diventare immortali». Dopo avere letto il libro, e averne preso spunto, il fotografo italiano Alessandro Gandolfi ha viaggiato in diversi paesi per documentare il settore delle ricerche intorno alla longevità, che coinvolge molti ambiti della medicina, della ricerca genetica e dello studio delle abitudini di vita di chi ha superato i cento anni. In questi giorni e fino all’1 aprile il suo lavoro, Immortality, Inc., è esposto nello spazio Sunspace di La Spezia.
Gandolfi ha raccolto il materiale tra 2018 e 2019, periodo in cui ha viaggiato in Italia, Regno Unito, Germania, Russia, Stati Uniti e Giappone fotografando diverse realtà che dicono qualcosa del tentativo di rallentare l’invecchiamento e farci vivere più a lungo possibile, ma anche di quanto sia un desiderio vecchio di secoli e di come il settore che se ne occupa sia in continuo sviluppo.
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Nelle sue foto ci sono aziende e startup che si stanno concentrando sulla crioconservazione, cioè la conservazione a temperature bassissime del corpo di persone morte, in attesa che in futuro vengano sviluppate tecnologie in grado di ripristinare completamente le funzioni vitali. Ci sono anche laboratori di università dove si lavora con robot o di aziende che studiano la relazione tra lo sviluppo delle malattie e la predisposizione genetica. Ma si trovano anche foto di persone che si allenano; centenari dell’isola di Okinawa, in Giappone (che ha un altissimo tasso di longevità); e cosiddette “pillole anti-età” o macchinari per prendersi cura del proprio corpo.
Alessandro Gandolfi è un fotografo e giornalista, socio fondatore dell’agenzia Parallelozero. Interessato ai cambiamenti economici e culturali della società, i suoi reportage sono apparsi su numerose testate ed sono stati esposti in festival internazionali. Con Immortality ha vinto un Sony Award nel 2020.