Evan Corcoran, avvocato di Donald Trump, dovrà testimoniare nuovamente sui documenti riservati trovati nella villa dell’ex presidente statunitense
Un tribunale federale d’appello di Washington D.C. ha ordinato a Evan Corcoran, avvocato di Donald Trump, di testimoniare nuovamente riguardo all’indagine sui documenti riservati trovati nella villa dell’ex presidente statunitense in Florida.
Corcoran aveva già testimoniato a gennaio ma si era rifiutato di rispondere ad alcune domande invocando quello che nel diritto americano si chiama attorney-client privilege, cioè la possibilità per un avvocato di non riferire agli investigatori comunicazioni personali tra lui e il proprio assistito.
Il tribunale federale ha però giudicato che questa eccezione non può essere invocata, in quanto le comunicazioni tra Corcoran e Trump potrebbero costituire la prova di un crimine da parte dell’ex presidente: cioè aver portato nella sua villa centinaia di documenti classificati, ovvero riservati e coperti da vincolo di segretezza. Per questo motivo il tribunale ha anche ordinato a Corcoran di consegnare le comunicazioni tra lui e Trump riguardanti l’indagine, tra cui note, appunti e registrazioni vocali. La testimonianza di Corcoran dovrebbe avvenire venerdì 24 marzo.