La città cinese che ha creato una app di appuntamenti per incentivare i matrimoni
A Guixi le autorità useranno i dati che hanno sulle persone single per provare ad accoppiarle, nella speranza che si sposino
La città di Guixi, nella provincia cinese dello Jiangxi, ha da poco reso disponibile una nuova app creata appositamente per cercare di risolvere una questione che i politici locali ritengono preoccupante: non ci sono abbastanza coppie che si sposano. Negli ultimi anni il numero di matrimoni in Cina è sceso moltissimo: nel 2021 si sono sposate 11,58 milioni di persone (escluse quelle che non erano alle prime nozze), il numero più basso dal 1985. Per il Partito Comunista Cinese questo è un problema sia in termini di stabilità sociale, sia in termini di tassi di natalità, in calo da anni.
Nello Jiangxi, che si trova nella Cina meridionale, si sono cercate varie soluzioni: alcune municipalità hanno organizzato eventi pubblici, invitando tutti i single della zona a partecipare per conoscersi tra loro, oppure hanno promosso altri tipi di campagne per fare incontrare le persone interessate a iniziare una relazione. La città di Guixi, di circa 650mila abitanti, ha invece deciso di creare una piccola app di incontri locale, invitando tutte le persone single della zona a iscriversi. Si chiama Palm Guixi, e funzionerà in un modo un po’ diverso rispetto ad app come Tinder o Bumble, dove gli utenti scelgono volontariamente quali profili destano il loro interesse e quali no.
Secondo Sixth Tone, giornale cinese che si occupa di tecnologia, il suo funzionamento è al momento ancora nebuloso: si sa soltanto che sarà l’app stessa a segnalare le coppie che potrebbero funzionare meglio in base alle informazioni che l’amministrazione locale possiede sui propri cittadini single. L’app dovrebbe poi aiutare a organizzare “appuntamenti al buio” tra le persone che crede abbiano un numero sufficiente di cose in comune. Non è chiaro se la partecipazione sarà volontaria, o se tutte le persone single saranno iscritte al servizio senza dare il proprio consenso.
L’amministrazione dello Jiangxi non è l’unica a tenere un database dettagliato dei propri cittadini single: già nel 2021 il comune di Luanzhou, nella provincia di Hebei, aveva annunciato che il governo stava mappando tutte le persone single della città – raccogliendo informazioni come genere, professione, situazione finanziaria e contesto familiare – per poi chiedere loro di iscriversi ad attività di incontri organizzati dal governo.
Nel caso dello Jiangxi, il governo locale ha detto esplicitamente che queste iniziative servono a «riformare le tradizioni matrimoniali locali», introducendone di nuove. Lo Jiangxi è infatti una delle province cinesi in cui è ancora molto in voga la pratica della dote: la famiglia del futuro sposo deve offrire molti soldi e doni alla famiglia della futura sposa prima che venga accettato il fidanzamento. «In province come lo Jiangxi si incolpano lo squilibrio di genere – nel 2021 c’erano 1,5 milioni di uomini in più rispetto alle donne – e le doti ingenti per il basso numero di matrimoni, e molte persone chiedono maggiori regolamentazioni per limitare questa tradizione», spiega Sixth Tone.
Una recente indagine del South China Morning Post indica però che le ragioni per cui i giovani si sposano meno sono più complesse, e in alcuni casi difficilmente riformabili. Da una parte c’è il fatto che il governo negli ultimi anni ha reso molto più complicato divorziare: in base a una legge del gennaio 2021, chi richiede il divorzio deve aspettare 30 giorni perché la pratica sia avviata, nella speranza ci ripensi, e ancora più a lungo se il partner si rifiuta di divorziare. «Le richieste di divorzio di molte persone non sono state approvate anche quando hanno dimostrato tradimenti e violenze domestiche. Sposarsi è come andare all’inferno», ha detto al giornale cinese un’intervistata.
C’è poi la crescente precarietà lavorativa dei giovani cinesi, che scelgono di ritardare il matrimonio perché non possono permettersi le spese collegate e conseguenti, come comprare una casa e avere figli. E c’è chi preferisce semplicemente godersi la vita da single per qualche anno in più. «Il matrimonio è come una scommessa. Il problema è che la gente comune non può permettersi di perdere, quindi scelgo di non partecipare», ha detto un altro intervistato.
L’app di appuntamenti creata da Guixi ha ottenuto molte critiche su Weibo, il principale social network usato in Cina. Alcuni hanno scritto che l’intenzione del governo è soltanto quella di far crescere il tasso di natalità, che anche in Cina è in declino. Altri si sono chiesti se sia legittimo che le autorità raccolgano e condividano le informazioni personali delle persone single per cercare di accoppiarle, a maggior ragione senza il loro consenso.
«Una piattaforma di appuntamenti istituita dal governo è più affidabile di quelle commerciali, dove sei tu stesso a dover pagare per il servizio. Ma dobbiamo anche assicurarci che le nostre informazioni private siano al sicuro», ha scritto un utente.