L’Ucraina dice che un’esplosione ha distrutto alcuni missili russi in Crimea
Il ministero della Difesa ucraino ha detto che un’esplosione ha distrutto alcuni missili russi nel nord della Crimea, la penisola nel sud-est dell’Ucraina annessa dalla Russia nel 2014 con un referendum ritenuto illegale da molti governi. In un comunicato, il ministero ucraino ha fatto sapere che l’esplosione è avvenuta nella città di Džankoj mentre i missili venivano trasportati verso il mar Nero su un treno, ma non ha chiarito esplicitamente se sia dipesa da un attacco ucraino. Un funzionario russo in Crimea ha sostenuto invece che l’esplosione sia stata provocata da alcuni droni che avevano mirato verso obiettivi civili, provocando un ferito. Le autorità russe non hanno parlato di missili distrutti.
Al momento non è stato possibile verificare in maniera indipendente le versioni fornite da Ucraina e Russia. Lo scorso agosto sempre in Crimea ci furono varie esplosioni in alcune basi militari russe: l’Ucraina rivendicò gli attacchi in un secondo momento. A ottobre un’altra esplosione fece crollare una parte del ponte che collega la Russia alla Crimea: le autorità russe accusarono subito l’Ucraina dell’esplosione, anche in virtù dell’enorme importanza del ponte per la Russia sia dal punto di vista militare che simbolico.