Oggi il parlamento francese voterà due mozioni di sfiducia al governo sulla riforma delle pensioni
Lunedì la Camera francese voterà due mozioni di sfiducia al governo guidato dal presidente Emmanuel Macron presentate venerdì scorso dall’opposizione: se una delle due ottenesse la maggioranza (almeno 289 voti su 577), possibilità ritenuta per ora improbabile, il governo della prima ministra Élisabeth Borne cadrebbe e Macron dovrebbe o nominarne uno nuovo o indire nuove elezioni. Le due mozioni di sfiducia (tecnicamente “mozioni di censura”) erano state presentate dopo la scelta di Macron di far approvare dal governo la contestatissima riforma delle pensioni senza passare per il voto dei parlamentari, con una procedura basata sull’articolo 49.3 della Costituzione francese.
Le mozioni erano state presentate rispettivamente da LIOT (Libertés, Indépendants, Outre-mer et Territoires), gruppo parlamentare che comprende partiti sia di centrodestra che di centrosinistra, e dall’estrema destra. Le mozioni non sembrano però avere il sostegno dei Repubblicani, il principale partito di centrodestra in Francia, che ha 61 seggi e dà l’appoggio esterno al governo sostenuto dalla coalizione di maggioranza, formata da 250 deputati.