L’addestramento dei soldati ucraini in Italia
Fa parte di una missione europea e ha coinvolto circa venti militari da istruire all'uso di un sistema difensivo: ma ha causato anche qualche polemica politica
Nelle edizioni di domenica e lunedì il Fatto Quotidiano ha messo in grande evidenza in prima pagina una notizia su un gruppo di circa venti soldati ucraini addestrati in Italia, in particolare a Sabaudia, in provincia di Latina. Il fatto che fosse in corso questo addestramento non era noto, ma si sapeva invece che lo scorso ottobre l’Unione Europea aveva approvato la missione di cui l’addestramento fa parte. La notizia data dal Fatto Quotidiano è stata poi confermata da fonti militari all’agenzia Ansa, secondo cui l’addestramento si è concluso.
L’addestramento di Sabaudia avrebbe riguardato l’uso di un sistema missilistico difensivo terra-aria, che Italia e Francia forniranno all’esercito ucraino nei prossimi mesi e che verrà utilizzato per abbattere i missili nemici durante i bombardamenti. Gli addestramenti di soldati ucraini non stanno avvenendo solo in Italia: sono in corso o programmati in molti altri stati dell’Unione, fra cui Germania e Spagna, oltre che nel Regno Unito e negli Stati Uniti, spesso con un maggiore impiego di soldati rispetto a quello avvenuto in Italia.
Tuttavia le prime pagine del Fatto Quotidiano e il modo in cui è stata raccontata la notizia hanno scatenato una polemica politica alimentata soprattutto dal Movimento 5 Stelle, da Alleanza Verdi e Sinistra e da Forza Italia, partiti che in questi mesi avevano già dimostrato di preferire un approccio diplomatico alla risoluzione della guerra in Ucraina, criticando invece l’invio di armi e attrezzature militari.
I soldati ucraini, scrive il Fatto, sarebbero arrivati a inizio marzo con un volo speciale all’aeroporto militare di Pratica di Mare e sarebbero stati ospitati nella caserma Santa Barbara di Sabaudia, una struttura in cui normalmente opera circa un migliaio di soldati italiani. Fonti del ministero della Difesa hanno poi comunicato che altri militari ucraini avrebbero partecipato a prove su mezzi blindati alla Scuola di Fanteria di Cesano, in provincia di Roma, mentre una successiva sessione di addestramento in Sardegna di cui ha parlato il Fatto non è stata confermata da fonti ufficiali.
I militari ucraini si sarebbero addestrati a usare il sistema difensivo Samp-T con alcuni simulatori: è un progetto italo-francese sviluppato sin dai primi anni 2000 e utilizzato in varie situazioni, fra cui la protezione della città di Roma durante il Giubileo straordinario della misericordia del 2015. Di fatto i sistemi Samp-T sono costituiti da batterie di missili terra-aria trasportabili anche su camion che possono tracciare 100 missili o aerei in volo, colpendone contemporaneamente 8 da una distanza massima di 120 chilometri. L’Italia ha in dotazione cinque batterie, per un valore complessivo di circa due miliardi di euro.
A livello militare, i sistemi Samp-T sono il principale contributo italiano ai combattimenti in Ucraina e sono attrezzature complesse, per cui è necessario un addestramento specifico. L’accordo per la fornitura era stato trovato a fine gennaio.
La missione europea di assistenza e addestramento militare all’esercito ucraino era stata invece approvata dall’Italia a ottobre del 2022: i dettagli dell’operazione erano stati spiegati a metà novembre dall’Alto rappresentante per gli Affari esteri europei, Josep Borrell. La missione prevede che per due anni circa 15.000 soldati ucraini vengano addestrati in alcuni paesi europei, di cui 5.000 in Germania e 2.000 in Francia, con uno stanziamento complessivo di 16 milioni di euro per 24 mesi. L’Ungheria di Viktor Orbán era stato l’unico paese a non approvare la missione, astenendosi, mentre l’Austria ha ritenuto di non partecipare all’addestramento in virtù della sua lunga tradizione di neutralità militare.
Da metà gennaio in varie basi militari tedesche sono in corso addestramenti di soldati ucraini, con la collaborazione dell’esercito statunitense. In Spagna circa 40 militari ucraini si stanno addestrando a usare i carri armati Leopard 2A4, mentre nel Regno Unito sono in corso operazioni simili ma molto più corpose e lunghe, di circa 5 settimane: gli ucraini ospiti delle basi britanniche sono circa 20.000 e hanno anche ricevuto la visita di re Carlo III.
In Italia l’addestramento ha suscitato un dibattito politico alimentato in parte dallo stesso Fatto Quotidiano che per primo aveva dato la notizia. Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha definito l’addestramento «un’ulteriore escalation militare del conflitto e segno di una partecipazione sempre più attiva» dell’Italia. Anche Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi e Sinistra ha criticato l’addestramento, parlando di un «coinvolgimento di fatto dell’Italia nella guerra».
Sulla questione è intervenuto anche Maurizio Gasparri, di Forza Italia, partito che fa parte della coalizione di governo ma il cui leader, Silvio Berlusconi, ha più volte criticato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, giustificando in parte l’invasione russa con argomentazioni false o infondate. Gasparri ha detto: «Che sia in corso un’escalation non lo scopriamo ora, sposo totalmente la posizione di Silvio Berlusconi: sarebbe meglio concentrarsi di più sul dialogo».