L’accordo per sbloccare il grano ucraino è stato esteso
Russia e Ucraina lo avevano firmato lo scorso luglio con la mediazione della Turchia, e doveva scadere oggi
L’accordo sulle esportazioni di grano e altri cereali dall’Ucraina, che era stato concluso lo scorso luglio per permettere alle navi ucraine di attraversare in sicurezza il Mar Nero nonostante la guerra, è stato esteso. Il governo ucraino e quello russo lo avevano firmato con la mediazione della Turchia e doveva scadere oggi, domenica 19 marzo. Non è chiaro quanto duri l’estensione: l’Ucraina dice per 120 giorni, la Russia per 60.
L’Ucraina è uno dei principali esportatori al mondo di grano e altre derrate alimentari, e il blocco delle esportazioni provocato dalla guerra aveva portato nei primi mesi dell’invasione russa a una crisi alimentare gravissima in vari paesi del mondo, soprattutto in Medio Oriente e Africa.
Le navi erano bloccate perché le acque intorno ai principali porti dell’Ucraina sul Mar Nero sono state in buona parte minate dall’esercito ucraino per impedire alle navi da guerra russe di condurre un’invasione anche via mare. Ma questo aveva causato degli enormi problemi logistici: il grano aveva cominciato a marcire, i container che lo contenevano dovevano essere velocemente liberati per fare spazio ad altro grano, e i paesi che dipendevano dall’arrivo regolare di grano dall’Ucraina erano in grossa difficoltà.
Nonostante l’iniziale scetticismo sulla tenuta dell’accordo, dallo scorso luglio i produttori di grano ucraini sono riusciti ad esportarne più di 25 milioni di tonnellate negli ultimi mesi. Il governo russo ha detto che prenderà in considerazione un’ulteriore estensione dell’accordo solo se ci saranno «progressi tangibili» nell’attuazione del suo accordo triennale con le Nazioni Unite per facilitare le esportazioni di cibo e fertilizzanti dalla Russia, che sono stati bloccati da sanzioni contro gli oligarchi russi e la banca agricola statale del paese.
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