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  • Venerdì 17 marzo 2023

Per la camorra il probabile Scudetto del Napoli è un grosso affare

Sono aumentati i laboratori per produrre merchandising contraffatto e le bancarelle che lo vendono, spesso controllate dai clan

Un ambulante espone i gadget con il terzo scudetto già attribuito al Napoli, 15 marzo 2023 
(ANSA/CIRO FUSCO)
Un ambulante espone i gadget con il terzo scudetto già attribuito al Napoli, 15 marzo 2023 (ANSA/CIRO FUSCO)
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La camorra ha aumentato il proprio giro di affari e attività in previsione della probabile vittoria del Napoli del campionato di calcio di Serie A: attualmente è primo con 68 punti, 18 in più della seconda, l’Inter, che ha 12 giornate a disposizione per recuperare uno svantaggio equivalente a sei vittorie, ed è sempre più improbabile che questo accada. Negli ultimi mesi il merchandising, sia quello legale sia soprattutto quello illegale costituito da merce contraffatta, ha avuto un forte aumento nel volume di produzione e vendita man mano che il Napoli si avvicina alla vittoria del terzo Scudetto della sua storia, a distanza di 33 anni dall’ultimo.

Tra le cose più vendute ultimamente dalle bancarelle ambulanti ci sono le bombolette spray per colorare i capelli, visto che secondo un passaparola in città il giorno della vittoria i tifosi dovrebbero tingersi i capelli d’azzurro, il colore della squadra.

Le bancarelle che vendono prodotti contraffatti sono praticamente ovunque, soprattutto nella zona dello stadio e attorno a via Emanuele De Deo, nei Quartieri spagnoli, dove si trova il grande murale di Diego Armando Maradona dipinto nel 1990, quando il Napoli vinse il suo secondo e ultimo Scudetto.

I prezzi sulle bancarelle variano molto in base alla qualità del “pezzotto”, come viene chiamato a Napoli il prodotto contraffatto. Le magliette meno costose e di qualità decisamente scarsa costano circa 15 euro se di taglia piccola, per bambini, e 20 per gli adulti. All’inizio del campionato, prima che la squadra iniziasse a vincere in maniera continuativa, le stesse magliette costavano rispettivamente tra gli 8 e i 10 euro e tra i 13 e i 15. La maglia più richiesta è la maglietta con il numero 77 e il nome di Khvicha Kvaratskhelia, il giocatore georgiano acquistato la scorsa estate e protagonista di una stagione d’esordio di altissimo livello (fin qui in campionato ha segnato 11 gol e fatto 9 assist).

Le maglie di maggiore qualità, che si avvicinano di più all’originale, costano tra i 40 e i 50 euro ma, come ha scritto il quotidiano Il Mattino, in molte bancarelle bisogna ordinarle per riuscire a ottenerle. Sciarpe e cappelli costano dieci euro. La trombetta azzurra decorata con il 3 del terzo Scudetto costa invece cinque euro, ma in alcune bancarelle il prezzo è salito a sette. Poi ci sono le bandiere con disegnato il terzo Scudetto aggiunto ai primi due: quelle più grandi costano circa 40 euro ma i prezzi stanno salendo e soprattutto, secondo i titolari delle bancarelle, sarà sempre più difficile trovarle.

In tutto questo la camorra ha un ruolo non marginale, che va dalla produzione alla distribuzione. Innanzitutto stanno aumentando in città i laboratori dove avviene la produzione, che in certi casi sono anche familiari. I clan nei vari quartieri controllano le forniture degli strumenti necessari, soprattutto le presse a caldo per imprimere numeri, nomi e volti dei calciatori. Molti laboratori specializzati nelle diffuse contraffazioni di marchi di moda si sono riconvertiti nella produzione di merchandising del Napoli.

I soldi per la camorra arrivano anche dal pizzo che le bancarelle devono pagare quando non vengono gestite direttamente dai clan. Non è un fenomeno presente solo a Napoli. Attorno agli stadi delle grandi città italiane le bancarelle del tifo sono spesso costrette a pagare una quota ai capi ultras delle curve, cioè delle tifoserie organizzate che ne approfittano anche per “piazzare” il proprio merchandising. E le curve, da ormai molti anni, hanno stretti collegamenti con la criminalità organizzata. Avviene a Milano, Torino, Roma e anche a Napoli, dove il fenomeno quest’anno si è intensificato. Ovviamente in alcune zone della città il pizzo da pagare è più alto: per esempio intorno allo stadio, oppure vicino al murale di Maradona in via Emanuele De Deo, una sorta di santuario laico.

– Leggi anche: La lunga storia di amicizie e ostilità tra i gruppi ultras italiani

Tra i più attivi nel business nato intorno al probabile Scudetto del Napoli c’è il clan Mazzarella, tra i più potenti di Napoli. Nato negli anni Cinquanta, fu fondato da parenti dei Mazzarella, gli Zaza, e si specializzò nel contrabbando di sigarette. Nei decenni successivi dominò il mercato dei CD falsi, poi quello dei capi di abbigliamento in pelle e infine la contraffazione in generale. A contendere il mercato ai Mazzarella è soprattutto la cosiddetta Alleanza di Secondigliano, fondata verso la fine degli anni Ottanta da Francesco Mallardo detto “Ciccio ’e Carlantonio”, Edoardo Contini detto “’o Romano” e Gennaro Licciardi detto “’a scigna” (la scimmia).

In generale il controllo sul mercato del merchandising del Napoli sta coinvolgendo tutti i clan di camorra. Nella zona di Pianura la settimana scorsa è avvenuto un atto intimidatorio noto come “stesa” sotto casa del ventenne Gaetano Esposito, detto “Biscotto”, esponente del clan Calone-Esposito-Marsicano, dovuto a uno scontro nato proprio per il controllo del racket dei venditori ambulanti di sciarpe, bandiere e magliette. La cosiddetta “stesa” è l’atto intimidatorio: un gruppo passa in scooter in un punto controllato da un clan rivale sparando in aria e obbligando le persone a stendersi a terra (da qui il termine). Sembra che a sparare sotto casa di Esposito siano stati esponenti del clan Carillo-Perfetto.

La zona di Napoli dove si trova il murale di Maradona (ANSA / CIRO FUSCO)

Nel frattempo la Guardia di Finanza ha intensificato i controlli e sono stati fatti numerosi sequestri. L’avvocato della società del Napoli, Fabio Fulgeri, ha spiegato al Mattino: «Ci costituiamo parte civile, come ha chiesto il presidente De Laurentiis sin dall’inizio. Ormai seguiamo circa cento processi l’anno, che aumenteranno alla luce dei sequestri di questi giorni. Non solo a Napoli, ma anche a Cassino, Velletri, Pisa o al Sud».

Il club comunque sta già avviando sia la produzione del merchandising ufficiale in previsione della vittoria, sia l’organizzazione dell’eventuale festa scudetto in città. Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha incontrato il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi per parlarne, viste le probabili dimensioni dell’evento: si prevede la partecipazione di due o tre milioni di persone. La parte principale della festa dovrebbe svolgersi in piazza del Plebiscito, e si parla anche di una partecipazione di Gigi D’Alessio. Le date probabili vanno dal giorno della partita con la Salernitana, il 30 aprile, fino al 14 maggio, quando il Napoli giocherà contro il Monza.