L’esercito israeliano ha ucciso 4 palestinesi, tra cui uno di 16 anni, durante un’operazione militare a Jenin, in Cisgiordania
Giovedì l’esercito israeliano ha ucciso quattro persone nel corso di un’operazione militare a Jenin, città della Cisgiordania, la fascia di territorio che Israele occupa in parte dal 1967 e che i palestinesi rivendicano come propria. Tra le persone uccise c’è un ragazzo di 16 anni, Omar Awadin, oltre a due uomini di 28 e 29 anni, Nidal Khazim e Youssef Shreem: le identità sono state diffuse dal ministero della Salute palestinese, e non si conosce al momento quella della quarta persona uccisa. Non è chiaro come siano state compiute esattamente le uccisioni: alcuni video girati sul momento e raccontati da Associated Press hanno mostrato un gruppo di palestinesi che circondavano un’automobile che si ritiene trasportasse soldati israeliani. In un altro video si vedono alcune persone lanciare oggetti contro quella stessa auto: poi si sentono alcuni spari e si vede il gruppo che comincia a disperdersi. In un altro video si vedono veicoli militari israeliani che trainano via l’automobile.
A Jenin le operazioni militari israeliane – e le uccisioni di palestinesi – sono molto frequenti: anche in questo caso l’esercito israeliano ha sostenuto che stesse compiendo un’operazione contro un gruppo di terroristi. Ha detto in particolare che due delle persone uccise facevano parte di un gruppo jihadista, e di aver ucciso la terza perché aveva «tentato di attaccare l’esercito con un piede di porco». Con questo attacco, il numero di palestinesi uccisi dall’inizio del 2023 è salito a 83 (gli israeliani uccisi da palestinesi nello stesso periodo sono 14).
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