La Corte di Cassazione ha annullato le condanne per l’omicidio di Mario Cerciello Rega e ordinato un nuovo processo
Mercoledì la Corte di Cassazione ha annullato le condanne in appello di Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, i due cittadini americani accusati dell’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega avvenuto a Roma a luglio del 2019 durante un’operazione, e chiesto che venga fatto un nuovo processo. Servirà a rivalutare alcuni dei reati contestati: concorso in omicidio per Hjorth e resistenza a pubblico ufficiale per Elder, autore materiale dell’omicidio di Cerciello Rega.
Cerciello Rega era stato ucciso nella notte tra il 25 e il 26 luglio, quando Elder e Hjorth, due turisti californiani, cercarono di comprare della droga a Trastevere rivolgendosi a un intermediario, Sergio Brugiatelli, che a sua volta li portò da un uomo che vendette loro una pasticca di Tachipirina spacciandola per una droga pesante. Elder e Hjorth rubarono quindi lo zaino di Brugiatelli e proposero uno scambio per avere indietro i soldi che avevano già consegnato. All’incontro per la restituzione dello zaino però si presentò Cerciello Rega con un collega, Andrea Varriale, dopo aver ricevuto una denuncia per il furto dello zaino. Erano entrambi disarmati e in borghese. Durante l’incontro iniziò una colluttazione nella quale Elder accoltellò undici volte Cerciello Rega, uccidendolo.
Elder e Hjorth erano stati condannati all’ergastolo in primo grado, e poi in appello a 24 e 22 anni di carcere. La difesa sostiene che nel momento dell’omicidio di Cerciello Rega i due non sapessero che fosse un funzionario delle forze dell’ordine e pensassero invece di essere stati aggrediti da due criminali, mentre secondo l’accusa i due carabinieri si sarebbero identificati immediatamente come tali.