Il più grave incidente tra Stati Uniti e Russia dall’inizio della guerra in Ucraina
Del drone statunitense caduto in uno scontro in volo con un caccia russo si sa ancora poco, e i due paesi si accusano a vicenda
Martedì mattina un aereo da caccia russo si è scontrato con un drone statunitense che stava volando sul Mar Nero nello spazio aereo internazionale. Poco dopo il drone è caduto per via dei danni riportati. Sulla dinamica dell’incidente ci sono ancora vari dettagli che non si conoscono, ma di sicuro è stato lo scontro più grave tra un mezzo militare statunitense e uno russo dall’inizio della guerra in Ucraina.
Il drone statunitense era un MQ-9 Reaper, senza equipaggio: era partito da una base in Romania per un volo di ricognizione di circa 10 ore. L’incidente è avvenuto verso le 7 di mattina italiane (ma è stato comunicato solo nel tardo pomeriggio): secondo l’esercito statunitense due caccia intercettori russi SU-27S avrebbero affiancato il drone per almeno 30 minuti, e dopo avergli scaricato addosso del carburante uno dei due lo avrebbe colpito.
Gli Stati Uniti non hanno accusato la Russia di aver deliberatamente colpito il drone, ma hanno comunque definito l’incidente frutto di una manovra «irresponsabile» da parte dei caccia russi. John Kirby, il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della presidenza degli Stati Uniti, ha detto che non è la prima volta che nel corso della guerra in Ucraina la Russia esegue operazioni di intercettazione di questo tipo nel Mar Nero, ma ha specificato che quest’ultima è stata particolarmente notevole per via della sua pericolosità.
Kirby ha usato parole molto dure per definire l’incidente, soprattutto in relazione al sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina nella guerra in corso. «Se il messaggio [dei russi] è che vogliono dissuaderci dal volare e operare nello spazio aereo internazionale, sul Mar Nero, allora quel messaggio fallirà. Continueremo a volare e operare nello spazio aereo internazionale sulle acque internazionali. Il Mar Nero non appartiene a nessuna nazione», ha detto Kirby.
Il ministero della Difesa russo ha risposto al governo statunitense dicendo che il drone stava sorvolando il Mar Nero vicino alla Crimea in un’area che era stata dichiarata “off limits” dalla Russia perché coinvolta nelle operazioni militari russe nella guerra in corso in Ucraina, e che quindi i caccia SU-27S sono stati costretti a intervenire per intercettarlo. Il ministero ha anche detto che i caccia russi non avrebbero usato armi contro il drone né lo avrebbero colpito in alcun modo: il drone, secondo la Russia, sarebbe caduto a causa di una manovra brusca che gli avrebbe fatto perdere quota all’improvviso.
Nel frattempo gli Stati Uniti hanno convocato l’ambasciatore russo a Washington, Anatoly Antonov, che nel pomeriggio di martedì ha parlato con i media russi definendo l’incidente «una provocazione» da parte dell’esercito statunitense. Antonov ha detto che il drone «si stava muovendo deliberatamente e provocatoriamente verso il territorio russo con i sistemi radar spenti», e ha definito «un motivo di preoccupazione» le attività dei droni statunitensi nel Mar Nero «nelle immediate vicinanze dei nostri confini».