Nelle piscine di Berlino chiunque potrà stare in topless
Anche le donne: e questo si ricollega a una ben radicata tradizione tedesca, tra le altre cose
L’amministrazione locale di Berlino ha stabilito che nelle piscine pubbliche della città chiunque, comprese le donne, potrà fare il bagno o prendere il sole in topless. La decisione è stata presa nell’ambito di una causa presentata da una donna che aveva sostenuto di essere discriminata, visto che agli uomini stare a petto nudo è permesso senza problemi. La misura è stata vista come un passo avanti nel tema della parità dei diritti tra i generi e servirà a chiarire un regolamento finora un po’ ambiguo, ma è anche in linea con l’abitudine delle persone tedesche di scoprire il proprio corpo – seppur limitatamente ad alcune circostanze – con una certa disinvoltura.
La questione aveva ricevuto una certa attenzione sulla stampa nazionale nell’estate del 2021, quando una donna francese era stata mandata via da un parco acquatico di Berlino perché stava prendendo il sole a petto nudo e dopo essere stata richiamata dagli addetti della piscina si era rifiutata di indossare il costume per coprire il seno. La vicenda che ha portato alla decisione però risale allo scorso dicembre, quando un’altra donna che non indossava il pezzo superiore del costume in una piscina coperta si era lamentata per i richiami del personale, facendo notare che gli uomini venivano trattati diversamente. Così la donna aveva presentato un reclamo al dipartimento dell’amministrazione cittadina che si occupa di giustizia, diversità e lotta alla discriminazione.
Alla fine le autorità di Berlino hanno dato ragione alla donna, e in un comunicato diffuso giovedì hanno fatto sapere che tutte le persone potranno frequentare le piscine di Berlino in topless, «in maniera equa», indipendentemente dal loro genere.
Doris Liebscher, responsabile della parità dei diritti nell’amministrazione locale, si è detta soddisfatta della decisione, che a suo dire «stabilisce diritti uguali per tutte le persone di Berlino, siano maschi, femmine o persone non binarie», cioè che non si riconoscono né nel genere femminile né in quello maschile. Secondo Liebscher la decisione tutela anche il personale delle piscine, che d’ora in poi avrà indicazioni chiare su come comportarsi.
Le regole della società che gestisce le piscine nella capitale tedesca (Berliner Bäder-betriebe) non erano diverse a seconda del genere, ma prevedevano l’obbligo di indossare costumi da bagno che coprissero completamente i genitali: una portavoce della società ha detto che in alcuni casi questa formulazione veniva interpretata più ampiamente come un divieto del topless per le donne. Come ha chiarito il giornale tedesco Die Zeit, insomma, fare il bagno in topless nelle piscine di Berlino di per sé non era vietato, ma adesso non sarà più un problema per chiunque volesse farlo.
Berlino non è la prima città tedesca a prendere decisioni simili. Per esempio era già esplicitamente consentito fare il bagno in topless sia nelle piscine di Gottinga che in quelle di Siegen, nella parte centrale del paese. A Gottinga, in particolare, la questione era nata dal caso di una persona che si identificava come maschio a cui era stato chiesto di coprirsi il petto in una piscina locale e a cui poi era stato proibito ritornarvi.
Spesso le persone tedesche sono piuttosto disinvolte nei confronti della nudità, o quantomeno lo sono di più rispetto a quelle italiane. Praticare il nudismo o il naturismo (che sono due cose un po’ diverse) e più in generale esporre parti del loro corpo in certe circostanze fa parte della cosiddetta “Freikörperkultur”, letteralmente “cultura del corpo libero”: è una filosofia nata nell’Ottocento che in estrema sintesi non ha a che fare tanto con una visione sessuale del corpo umano, quanto con il concetto che la nudità nella natura, nel tempo libero o durante l’attività fisica possa avere benefici per la salute delle persone.
– Leggi anche: Le discussioni sul burqini e sulla laicità dello stato, in Francia