La Nazionale di calcio è rimasta senza attaccanti
Tanto che Mancini dovrebbe convocare due debuttanti: il centravanti della Steaua Bucarest e il capocannoniere in Argentina
Dopo oltre sei mesi dalle ultime partite ufficiali disputate, la prossima settimana la Nazionale maschile di calcio inizierà il suo percorso di qualificazione ai Campionati europei del 2024. Giovedì 23 marzo debutterà a Napoli contro l’Inghilterra, tre giorni dopo andrà a giocare a Malta.
Le convocazioni saranno rese pubbliche venerdì, all’inizio della prossima giornata di Serie A, appunto l’ultima prima della sosta internazionale, ma di chi sarà presente e chi no se ne parla da giorni. Il problema è soprattutto uno: mancano i centravanti da convocare. Quelli utilizzati solitamente sono infortunati, e chi dovrebbe sostituirli non sta giocando abbastanza da poter dare garanzie per due partite.
La scelta, come viene raccontato da tempo, non è molta e questo è un problema che va oltre i singoli ruoli: abbiamo pochi calciatori di qualità e i più giovani, quelli che in teoria potrebbero diventarlo, non giocano abbastanza. Ne ha parlato anche il commissario tecnico Roberto Mancini a Dazn, partendo da un commento sulla mancanza di titolari italiani nel Milan che lunedì ha pareggiato contro la Salernitana: «È un problema che troviamo da tempo. Lamentarsi non serve a nulla ma è un dispiacere perché ci sono tanti giovani bravi. Ogni allenatore però fa le sue scelte, come i club. Noi dobbiamo cercare di trovare soluzioni, non è semplice».
E così le prossime convocazioni di Mancini potrebbero essere piuttosto fantasiose, ma per necessità. In questi giorni si è parlato soprattutto di due probabili debuttanti i cui profili ben rispecchiano la situazione d’emergenza.
Uno è Andrea Compagno, che ha 26 anni, non ha mai giocato in Serie A e nemmeno in Serie B, ma ora è il miglior marcatore del campionato romeno con la Steaua Bucarest (17 gol in 30 partite), con cui gioca da quest’anno dopo due buone stagioni all’Universitatea Craiova. Prima di andare in Romania — dove è stato soprannominato “El Matador” — Compagno aveva giocato soprattutto in Serie D, tra il Piemonte e la Sardegna, e poi a San Marino.
La pre-convocazione di Compagno era stata rivelata a inizio marzo dal direttore generale della Steaua Bucarest, il quale aveva parlato dell’orgoglio di avere in squadra l’attaccante della Nazionale campione d’Europa.
Compagno potrebbe essere il 55mo debuttante nella gestione Mancini. Il 56mo dovrebbe essere con ogni probabilità un altro giocatore che in Italia non conosciamo. Si tratta di Mateo Retegui, argentino con un nonno di Canicattì (Agrigento), cresciuto nel Boca Juniors e ora in prestito al Tigre. Attualmente è il miglior marcatore del campionato argentino, con 6 gol in 7 giornate, e Mancini lo seguiva da tempo.
Oltre ai noti problemi di mancanza di giocatori, la situazione in Nazionale è stata peggiorata dagli infortuni dei titolari e dallo scarso utilizzo dei possibili sostituti. Per Mancini sono «problemi seri».
Il titolare, Ciro Immobile, si è infortunato con la Lazio e non potrà esserci. Giacomo Raspadori è ancora in dubbio per un infortunio alla coscia, e in ogni caso non sta giocando molto con il Napoli: nel 2023 ha messo insieme solo sei presenze, soltanto una da titolare. Andrea Belotti si è operato alla mano, e con la Roma raramente è titolare. Gianluca Scamacca si è infortunato a inizio anno con il West Ham e nel 2023 ha giocato appena due partite.
Tra i giocatori di Serie A rimangono soltanto Moise Kean, riserva della Juventus e fuori dal giro dei convocati, anche per vecchie questioni disciplinari, e Andrea Pinamonti, che con il Sassuolo è tornato a segnare domenica scorsa dopo sei mesi dall’ultima volta. Tutte le altre soluzioni non prevedono centravanti di ruolo e non sembrerebbero percorribili. Se quindi gli attaccanti a disposizione non dovessero recuperare in tempo uno tra Retegui e Compagno, se non entrambi, potrebbero debuttare subito.
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