A che punto è l’Indonesia con la sua nuova capitale
La costruzione prosegue e dovrebbe essere inaugurata il prossimo agosto, ma per completarla ci vorranno ancora anni
Sull’isola del Borneo stanno proseguendo i lavori di costruzione di Nusantara, che nei progetti del presidente dell’Indonesia Joko Widodo dovrebbe diventare la nuova capitale del paese. Secondo i piani, la nuova città dovrebbe essere inaugurata il prossimo 17 agosto, il giorno in cui si celebra l’anniversario dell’indipendenza indonesiana. Ci vorrà però molto tempo per finire di costruirla: secondo il governo indonesiano verrà completata nel 2045, l’anno del centesimo anniversario dell’indipendenza della nazione.
Nel 2019 l’Indonesia aveva annunciato di voler spostare la propria capitale fuori dall’isola di Giava, la più importante e influente del proprio arcipelago, dove si trova Giacarta (il territorio dell’Indonesia copre oltre 17mila isole tra l’estremo meridionale dell’Asia e l’Oceania, tra le quali le più grandi sono Giava, Sumatra, Sulawesi, Borneo e Nuova Guinea). A gennaio del 2022, poi, il parlamento indonesiano aveva approvato la legge che definiva lo spostamento: i lavori erano stati avviati lo scorso luglio.
Giacarta è l’attuale capitale, abitata da 10 milioni di persone, congestionata dal traffico, inquinatissima, senza parchi o spazi culturali, disastrata da frequenti alluvioni e sta persino sprofondando. L’isola di Giava, inoltre, è dove si concentra la stragrande maggioranza del potere e della ricchezza indonesiana: privarla della capitale è un tentativo, tra le altre cose, di venire incontro alle richieste degli abitanti del resto dell’arcipelago.
– Leggi anche: Giacarta continua a sprofondare
La nuova capitale si chiamerà Nusantara, parola che in giavanese, una delle lingue parlate in Indonesia, significa “arcipelago”, un nome pensato per riflettere la geografia del paese. Il cantiere della nuova città si trova nella parte orientale del Kalimantan, l’area indonesiana del Borneo (il Borneo è la grande isola asiatica il cui territorio è diviso tra gli stati di Malesia, Brunei e Indonesia).
Oltre a essere poco abitato, il Borneo è meno esposto a disastri naturali, contrariamente ad altre zone del paese come Giava, Sulawesi, Bali e Lombok, dove negli ultimi cinque anni ci sono stati terremoti, tsunami ed eruzioni vulcaniche. Inoltre si trova geograficamente al centro del paese e ha già una solida rete di infrastrutture e città in crescita. Lo spostamento della capitale costerà l’equivalente di circa 28 miliardi di euro.
Per costruire la nuova capitale sono stati inizialmente impegnati circa 56mila ettari sull’isola del Borneo. La decisione è stata duramente criticata dagli attivisti ambientali: nel Borneo c’è una delle foreste pluviali più antiche del mondo ed è da tempo danneggiata da operazioni di deforestazione, dovute soprattutto alla creazione di piantagioni per l’olio di palma, con gravi conseguenze sull’ambiente e la biodiversità.
– Leggi anche: L’eccezionale isola di Giava