La polizia moldava dice di aver sventato un tentativo di sommossa durante una nuova protesta dei movimenti filorussi
La polizia moldava ha detto di aver sventato il piano di un gruppo di persone che, secondo le ricostruzioni delle forze dell’ordine, erano state pagate per creare una sommossa durante una manifestazione contro il governo filo-occidentale organizzata domenica nella capitale Chisinau. Il capo della polizia moldava, Viorel Cernauteanu, ha detto che un agente moldavo si era infiltrato in un gruppo di 50-100 persone, alcune delle quali russe, a cui era stata promessa una ricompensa di 10mila dollari per creare disordini durante le proteste. La polizia ha fatto sapere di aver arrestato alcune decine di manifestanti, tra cui sette sospettati di voler creare disordini.
La Moldavia è un piccolo paese di circa 2,5 milioni di abitanti che confina con la Romania e l’Ucraina e ha fatto parte dell’Unione Sovietica fino al 1991, cioè fino alla sua dissoluzione. La manifestazione di oggi si inserisce in un contesto di crescenti preoccupazioni per la sicurezza del paese, in cui si teme che la Russia stia preparando un piano per sovvertire l’ordine democratico.
Come altre manifestazioni che si sono svolte di recente in Moldavia, la protesta di domenica a Chisinau era stata organizzata da un gruppo che si definisce Movimento per il Popolo ed è sostenuto dal partito populista e filorusso Shor. Nelle ultime settimane il governo moldavo ha raccontato pubblicamente di aver scoperto che la Russia sta cercando di organizzare un colpo di stato o imporre un governo filorusso nel paese, più o meno come aveva cercato di fare con l’Ucraina un anno fa, nei primi giorni dell’invasione: la presidente moldava Maia Sandu ha parlato dell’esistenza di un piano russo per sovvertire dall’interno l’attuale governo, con agenti stranieri sotto copertura.
– Leggi anche: Perché la Moldavia teme un’invasione della Russia