La partita del cucchiaio di legno
Italia-Galles di sabato pomeriggio può decidere l’ultima classificata del Sei Nazioni di rugby
La Nazionale maschile di rugby gioca sabato a Roma contro il Galles la penultima partita nel torneo Sei Nazioni. Con ogni probabilità deciderà quale delle due squadre eviterà l’ultimo posto in classifica e quindi il cucchiaio di legno, il premio metaforico che spetta appunto all’ultima classificata. La vincitrice potrà inoltre evitare un probabile “cappotto” (o “whitewash”), cioè un torneo concluso con sole sconfitte, dato che all’ultima giornata Italia e Galles dovranno giocare contro Scozia e Francia, e le loro probabilità di vittoria saranno decisamente minori.
Nelle tre partite disputate finora, Italia e Galles hanno sempre perso. L’Italia però ha ottenuto un punto di bonus difensivo per aver perso con meno di 7 punti di svantaggio alla prima giornata contro la Francia. È quindi penultima con un punto, mentre il Galles è ultimo e ancora a zero.
I punti in classifica garantiti da una vittoria sono almeno 4. Nel conteggio però potrebbero rientrare anche i punti addizionali previsti dal regolamento: il bonus difensivo di un punto per la squadra sconfitta con 7 o meno punti di scarto e quello offensivo, sempre di un punto, per qualsiasi squadra segni almeno 4 mete.
L’Italia è ritenuta leggermente favorita per quello che ha fatto vedere nel corso del torneo. Ha perso, ma si è dimostrata sempre competitiva e tutto sommato si è difesa bene. Contro la Francia campione in carica se l’è giocata fino alla fine; contro l’Inghilterra si è trovata in difficoltà nel primo tempo, ma nel secondo ha reagito bene; contro l’Irlanda prima nel ranking mondiale ha risposto punto su punto per oltre un’ora di gioco.
Oltre al punto addizionale (che qualcosina vuol dire), il bilancio dei punti fatti e segnati dell’Italia segna -36, mentre quello del Galles dice -62. La Nazionale britannica, vincitrice del torneo appena due anni fa, è in grande difficoltà: un po’ per un ricambio generazionale tutto sommato fisiologico per un paese di appena 3 milioni di abitanti, ma anche per i grandi contrasti interni tra giocatori e Federazione per cui si era arrivati a sfiorare uno sciopero senza precedenti al Sei Nazioni in corso.
Anche se in crisi, il Galles rimane comunque una nazionale con tantissima esperienza, con una grande tradizione rugbistica e un sacco di vittorie: ha vinto il Sei Nazioni 39 volte, come l’Inghilterra e più di tutte le altre partecipanti. Ha affrontato l’Italia in 31 partite ufficiali e ne ha vinte 27, ma non l’ultima, giocata a Cardiff, che fu anche l’ultima della passata edizione del torneo.
Quella vittoria era stata la prima in sette anni nel Sei Nazioni per l’Italia e aveva dato simbolicamente inizio a un nuovo ciclo. Le partite disputate finora nel Sei Nazioni hanno confermato i progressi fatti dopo quella vittoria, ma c’è bisogno di un risultato che li confermi anche sulla carta, contro gli avversari più alla sua portata. A differenza di un anno fa, però, non ci sarà l’estremo Ange Capuozzo, il giocatore che a Cardiff rese possibile la vittoria allo scadere con una grande azione personale. Si è infortunato contro l’Irlanda e il suo torneo è finito in anticipo.
Oltre a confermare i progressi visti finora e a evitare quello che sarebbe il diciottesimo cucchiaio di legno in 23 anni di partecipazioni, questa partita potrebbe terminare un altro lungo “digiuno”: l’Italia infatti non vince una partita del Sei Nazioni in casa dal 16 marzo 2013, quasi dieci anni esatti.
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