La Camera degli Stati Uniti ha approvato un disegno di legge per desecretare le informazioni di intelligence sull’origine della pandemia
La Camera degli Stati Uniti ha approvato all’unanimità un disegno di legge per desecretare i documenti e le informazioni di intelligence che riguardano l’origine della pandemia da coronavirus. Il disegno di legge era già stato approvato dal Senato.
L’ordine di declassificazione si riferisce in modo particolare alle eventuali informazioni legate alle attività dell’Istituto di Virologia di Wuhan, citando “potenziali collegamenti” tra il lavoro di ricerca condotto nella struttura e il primo focolaio di COVID-19.
L’origine della pandemia da coronavirus è discussa ormai da tempo e secondo gli esperti comprenderla meglio potrebbe offrire nuove risorse per fare prevenzione, in modo da evitare che si ripeta in futuro la rapida diffusione di una nuova malattia, che causi milioni di morti (COVID-19 ne ha comportati finora circa 7 milioni solo considerando i dati ufficiali). La Cina ha sempre respinto con forza l’ipotesi di un incidente di laboratorio, citando anche le conclusioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che l’ha definita «molto improbabile».
Lo scorso primo marzo, però, il direttore dell’FBI Christopher Wray aveva per la prima volta dichiarato pubblicamente che l’agenzia investigativa della polizia federale statunitense ritiene che l’origine più probabile della diffusione del coronavirus sia un incidente «in un laboratorio controllato dal governo cinese».
Le dichiarazioni di Wray erano arrivate due giorni dopo le conclusioni simili del dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti. Altre agenzie di intelligence degli Stati Uniti continuano invece ad avere ipotesi divergenti sull’origine del coronavirus e ritengono che le valutazioni del dipartimento dell’Energia siano deboli e che ci si sia arrivati con «poca convinzione».