Con il nuovo design Spotify assomiglia a TikTok

La piattaforma di streaming audio ha stravolto la propria homepage nella speranza di far scoprire agli utenti nuovi contenuti

(Spotify)
(Spotify)

Mercoledì sera Spotify, una delle più grandi piattaforme per ascoltare musica in streaming online, ha annunciato dei grossi cambiamenti nel design della propria interfaccia. Il cambiamento più evidente è nella homepage, la prima schermata che appare agli utenti quando aprono l’app: finora conteneva un numero limitato di riquadri, che mostravano principalmente gli ultimi album e podcast ascoltati e qualche playlist generata automaticamente dalla piattaforma in base ai gusti dell’utente.

Con il nuovo design, invece, il modo di interagire con la homepage cambia completamente. Dopo un piccolo riquadro in alto, in cui si trovano comunque gli album e le playlist ascoltate di recente, l’app consiglia all’utente una lista molto lunga di “suggerimenti per te”: per spostarsi da uno all’altro è necessario far scorrere il dito sullo schermo in verticale, con lo stesso movimento che si fa per cambiare video su TikTok. Anche le copertine di album, playlist, audiolibri e podcast diventano molto più grandi, sostituite quando possibile da brevi video che ritraggono i musicisti o che danno un’idea dell’atmosfera che quel tipo di musica vorrebbe evocare.

Dietro a questo grosso cambiamento c’è l’obiettivo di rendere la scoperta di nuovi contenuti – non solo le canzoni ma anche podcast e audiolibri, su cui Spotify ha investito moltissimo – molto più frequente e semplice. Per farlo, l’azienda sembra aver deciso di imitare TikTok, la piattaforma che negli ultimi anni si è mostrata più capace di attirare l’attenzione degli utenti proponendo loro contenuti di “content creator” che spesso prima non conoscevano, ma che secondo il sistema di raccomandazione algoritmica dell’app dovrebbe rientrare nei loro gusti.

L’imitazione non è evidente soltanto nella decisione di introdurre un sistema di navigazione verticale, che è ormai molto frequente per gran parte delle app che vengono aperte principalmente da smartphone. Un’altra somiglianza centrale con TikTok è il fatto che Spotify ora punti moltissimo sul proprio algoritmo di suggerimento dei contenuti – il cosiddetto “Smart shuffle” – per proporne di compatibili con i gusti degli utenti, in base ai tantissimi dati raccolti dalla piattaforma.

«Spotify tenta in modo incessante di spingere le persone ad ascoltare contenuti più differenziati e più redditizi, anche se questo significa rendere più difficile ascoltare semplicemente musica», scrive il giornalista David Pierce su The Verge. «C’è un’ovvia tensione nel design tra la volontà di rendere l’app uno spazio più calmo e navigabile e quella di trovare nuovi modi di invogliare la gente ad ascoltare cose nuove. Non ci sono mai stati così tanti contenuti riprodotti in automatico sull’app. Lo scorrimento verticale a schermo intero si trova in qualsiasi app ormai, ed è ovviamente uno strumento utile per la scoperta. Miliardi di utenti sono abituati a scrollare una dozzina di cose che non gli piacciono prima di arrivare a una che gli piace. E con questo nuovo design ogni canzone, playlist o podcast ha un attimo di possibilità in più per catturare la tua attenzione».

Come accaduto quando Instagram ha annunciato che avrebbe cominciato a puntare molto di più sui video verticali l’anno scorso, anche in questo caso la decisione è stata accolta da qualche critica da parte di utenti preoccupati dal fatto che tutte le app più usate finiscano per somigliarsi tra loro.

«Dobbiamo smetterla di tiktokizzare ogni app, vi prego», ha scritto un utente. «Avevo evitato TikTok finora perché so che rovinerà la mia già bassa soglia dell’attenzione, ma sembra impossibile evitarla ora», ha risposto un altro. «Perché le app non possono rimanere le cose per cui sono state create e che le hanno rese uniche invece di trasformarsi tutte in una versione scarsa di TikTok?», si domanda una ragazza. «La gente non va su Spotify per guardare la musica: state diventando tutte inutilizzabili».