Raffaele Lombardo, ex presidente della Sicilia, è stato assolto in via definitiva dalle accuse di concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione elettorale

(ANSA/MIKE PALAZZOTTO)
(ANSA/MIKE PALAZZOTTO)

Martedì la Corte di Cassazione ha assolto in via definitiva Raffaele Lombardo, ex presidente della Sicilia, dalle accuse di concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione elettorale, quel reato che avviene quando una persona promette utilità o denaro a potenziali elettori per ottenere il voto. Lombardo è stato presidente della Sicilia tra il 2008 e il 2012, sostenuto da una coalizione di centrodestra, e in precedenza presidente della provincia di Catania e parlamentare europeo.

L’assoluzione di martedì arriva al termine di un lungo iter giudiziario: Lombardo era stato condannato in primo grado a 6 anni e 8 mesi per concorso esterno nel 2014, nell’ambito di un’inchiesta sull’assegnazione illecita di appalti in Sicilia. Nel 2017 la Corte d’Appello di Catania lo aveva assolto dall’accusa di concorso esterno, ma condannato a 2 anni per corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso. Nel 2018 la Cassazione aveva però annullato la sentenza dell’anno prima e disposto un nuovo processo di appello, che si era concluso nel gennaio del 2022 con un’assoluzione da tutte le accuse, confermata ora anche dalla Cassazione.