La contestata proposta di legge del governo britannico sull’immigrazione
Prevede che chiunque entri irregolarmente nel paese venga espulso, con pochissime eccezioni
Martedì la ministra dell’Interno britannica Suella Braverman, del governo conservatore del primo ministro Rishi Sunak, ha presentato alla Camera una proposta di legge per contrastare l’immigrazione irregolare. La proposta, di cui nei giorni scorsi i giornali britannici avevano pubblicato diverse anticipazioni, è stata ampiamente contestata sia dall’opposizione che da diverse organizzazioni per i diritti umani, secondo cui non rispetterebbe le norme internazionali sul diritto d’asilo.
La proposta di legge colpisce soprattutto i migranti che tentano di arrivare nel Regno Unito su imbarcazioni di fortuna attraverso il canale della Manica, quello tra Francia e Regno Unito, il cui numero è molto aumentato negli ultimi anni: dal 2018 al 2022 si è passati da circa 300 a oltre 45mila persone.
La proposta di legge prevede che chiunque entri irregolarmente nel Regno Unito venga prima messo in stato di fermo e poi espulso, o nel suo paese d’origine o in un «terzo paese sicuro». A questo proposito Braverman ha parlato del Ruanda, con cui il Regno Unito aveva già stretto un accordo ad aprile del 2022, che prevedeva il trasferimento nel paese africano di alcuni dei richiedenti asilo entrati illegalmente nel Regno Unito. L’accordo era stato contestato con ricorsi in tribunale e il primo trasferimento era stato bloccato da una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo.
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La proposta di legge annunciata da Braverman consentirebbe la detenzione nei primi 28 giorni senza possibilità di cauzione o ricorso. Impedirebbe inoltre a chi entra irregolarmente di appellarsi alle leggi britanniche contro la schiavitù e la tratta di esseri umani, che in determinate circostanze permettono di ottenere accoglienza e che secondo Braverman e altri politici conservatori sono sfruttate dai migranti irregolari per restare nel paese.
Sono previste alcune eccezioni per chi ha meno di 18 anni, è gravemente malato o è considerato «a rischio di un reale e irreversibile danno». Tutte le altre persone, ha detto Braverman, verranno arrestate, espulse, e la loro richiesta d’asilo sarà esaminata solo in un momento successivo e in loro assenza. Nei piani di Braverman tutto questo ridurrebbe «radicalmente» il numero di ricorsi e appelli che possono sospendere l’allontanamento.
La nuova legge, in sostanza, predilige il «dovere di allontanare» chi entra nel Regno Unito irregolarmente, come ha detto Braverman, al diritto d’asilo. Presentando la legge, Braverman ha detto che il suo obiettivo è «fermare le imbarcazioni che portano decine di migliaia di persone sulle nostre coste».
Negli ultimi tempi i governi conservatori britannici si sono fatti notare per proposte dure, repressive e contestate nei confronti dei migranti. Riferendosi all’accordo col Ruanda quando era ancora ministra dell’Interno del governo di Liz Truss, precedente a quello di Sunak, la stessa Braverman aveva detto a una convention del partito Conservatore: «Mi piacerebbe vedere una prima pagina del Telegraph con un aereo che decolla per il Ruanda, questo è il mio sogno, è la mia ossessione».