And the Oscar forse goes to
Quali film, registi e attori sono i favoriti per i premi più importanti del cinema americano, a pochi giorni dalla cerimonia
Nella notte tra domenica e lunedì si terrà la 95esima cerimonia di premiazione degli Oscar, i premi più importanti del cinema statunitense, assegnati in base al voto di circa diecimila addetti ai lavori del cinema che fanno parte dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences. Negli ultimi anni la cerimonia viene seguita da sempre meno persone, e i film premiati finiscono molto raramente per essere dei grossi successi commerciali amati dal grande pubblico. Per gli amanti del cinema e per chi lavora nel settore, però, gli Oscar rimangono importanti abbastanza da generare moltissime discussioni e speculazioni su chi vincerà nelle 23 categorie premiate dalla giuria.
Come su tutti gli eventi di questo tipo sugli Oscar si possono fare scommesse, e ci sono agenzie che dedicano molti sforzi e ricerche per stabilire le cosiddette quote, cioè gli indicatori della probabilità che un dato evento si verifichi, e quindi che un determinato film o attore vinca il premio in questione. Sono espressi con un numero: più è vicino all’1, più è probabile che avvenga: se si scommette un euro su un vincitore quotato 1,1, in caso di vittoria si ottiene quindi solo 1,1 euro. Viceversa, una quota per esempio a 50 corrisponde a un vincitore molto improbabile, e di conseguenza a un premio di scommessa più ingente.
Storicamente, chi vuole fare previsioni il più possibile attendibili sui possibili vincitori degli Oscar tiene a mente due cose: i risultati dei premi cinematografici che li precedono (soprattutto quelli assegnati dalle grandi e influenti associazioni di produttori, registi, attori e sceneggiatori); cosa è successo negli anni passati (quando i film erano diversi, ma i votanti più o meno gli stessi). E chi ne ha la possibilità, per esempio i giornalisti di cinema americani, prova a parlare con quanti più membri possibili dell’Academy, o con persone che si occupano delle campagne promozionali con cui ogni film cerca di farsi guardare, piacere e votare. Alla luce di questi indicatori – che comunque hanno un grosso margine d’errore – quest’anno ci sono delle categorie in cui il vincitore è dato quasi per scontato, altre molto meno. Anche se ogni anno poi finiscono per esserci sorprese.
I migliori film
Quello per il miglior film è il premio più importante assegnato la notte degli Oscar, ed è uno di quelli che quest’anno non dovrebbero riservare sorprese. Tutte le principali testate che hanno pubblicato i propri pronostici per gli Oscar prevedono che a vincere sarà Everything Everywhere All at Once, bizzarro film di fantascienza che ha per protagonista una modesta famiglia di immigrati cinesi che gestiscono una lavanderia a gettoni negli Stati Uniti. Il film ha ottenuto 11 candidature agli Oscar, ma non è questo il motivo per cui è tanto favorito: l’anno scorso il film candidato in più categorie, Il potere del cane, finì per vincere soltanto il premio per la migliore regia.
Everything Everywhere All at Once è stato considerato per mesi troppo strano e di nicchia per poter ottenere un successo ai grandi premi del cinema, nonostante un grosso successo tra il pubblico. Poi, però, ha cominciato a vincerne – inclusi tutti quelli che solitamente si guardano per capire chi vincerà l’Oscar – tra cui due Golden Globe, cinque Critics’ Choice Movie Awards, sette Independent Spirit Awards e i principali premi dei Directors Guild of America Awards, dei Producers Guild of America Awards, dei Writers Guild of America Awards e dei Screen Actors Guild Awards.
La sua vittoria è data praticamente per certa da molti bookmakers: è quotato in alcuni casi a 1,05, mentre al secondo posto, molto più in basso, c’è generalmente il film tedesco Niente di nuovo sul fronte occidentale. Anche il Feinberg Forecast, la previsione curata ogni anno dall’editore dell’Hollywood Reporter Scott Feinberg dopo aver consultato moltissimi giurati, addetti ai lavori e persone che hanno partecipato alle premiazioni che precedono gli Oscar, mette saldamente al primo posto Everything Everywhere All at Once e al secondo Niente di nuovo sul fronte occidentale, mentre per Entertainment Weekly e Variety il secondo film con più probabilità di vittoria è The Fabelmans di Steven Spielberg, che ha vinto come miglior film drammatico ai Golden Globe.
Regista, attori e attrici
Anche sul probabile vincitore del premio per la migliore regia circola una certa sicurezza: i favoriti sono Daniel Kwan e Daniel Scheinert (in arte “i Daniels”), ovvero i registi di Everything Everywhere All at Once.
«Inizialmente sembrava certo che l’avrebbe vinto Steven Spielberg, che dopo una delle carriere più celebrate della storia del cinema ha finalmente “telefonato-casa” con The Fabelmans», scrive l’esperto di cinema di Associated Press Jake Coyle. «Ma i Daniels – che hanno entrambi la metà degli anni di Spielberg – sono emersi come i probabili vincitori». La collega Lindsey Bahr, con cui ha scritto i pronostici quest’anno, si è detta d’accordo: «La storia dei premi suggerisce che i Daniels vinceranno questo premio, dato che hanno già vinto quello della Directors’ Guild. A questo punto sono una scommessa sicura. Ma la loro vittoria sarebbe anche una scelta entusiasmante: l’industria celebrerà due 35enni al secondo film della propria carriera con il premio più prestigioso del settore. Sarebbe una vittoria per le storie originali, per le voci fuori dal coro». La probabilità che vinca Spielberg, che ha girato un film particolarmente personale, non è comunque considerata pari a zero, e c’è qualcuno che fa anche il nome di Martin McDonagh, regista di Gli spiriti dell’isola.
Sia il premio per il migliore attore che quello per la migliore attrice sono invece contesissimi. Nel primo caso, le agenzie di scommesse si dividono principalmente tra Austin Butler, che ha interpretato Elvis Presley in Elvis, e Brendan Fraser, che ha subito una grossa trasformazione fisica (a cui sono comunque state aggiunte delle protesi) per interpretare un uomo affetto da forte obesità per The Whale di Darren Aronofsky.
Fraser sarebbe da molti punti di vista il vincitore scontato: l’Academy ha storicamente mostrato di apprezzare molto gli attori che interpretano ruoli che li mettono alla prova da un punto di vista fisico. Inoltre, Fraser in sé ha una storia di riscatto che è stata molto raccontata, di quelle che ad Hollywood piacciono moltissimo: l’attore, molto celebre negli anni Novanta, era di fatto sparito per quasi due decenni, lavorando per molti anni solo in produzioni e ruoli minori. Solo pochi anni fa, mentre negli Stati Uniti nasceva il movimento MeToo, Fraser aveva raccontato che tra le ragioni di questa assenza c’era una molestia sessuale subita da parte di una persona importante di Hollywood.
D’altra parte, però, Butler ha vinto contro Fraser ai BAFTA, primi veri premi in cui a votare erano persone che fanno parte del settore, e non giornalisti come ai Golden Globes o ai Critics’ Choice Awards. Per Scott Feinberg dell’Hollywood Reporter è lui il vincitore più probabile, mentre i critici del Los Angeles Times sono gli unici a puntare su Colin Farrell, uno dei due protagonisti di Gli spiriti dell’isola.
Per quanto riguarda il premio per la migliore attrice, la sfida sembra essere soltanto tra Cate Blanchett – che secondo molti critici ha dato la migliore interpretazione della sua carriera nel ruolo della direttrice d’orchestra Lydia Tár in Tár – e Michelle Yeoh, carismatica protagonista di Everything Everywhere All at Once. Blanchett è stata a lungo l’assoluta favorita, ma la vittoria di Yeoh ai SAG Awards, la cui giuria vota spesso in modo molto simile all’Academy in questa categoria, ha riaperto la sfida.
Il premio per la migliore attrice non protagonista è forse il meno prevedibile di tutti: nelle scorse settimane sia Angela Bassett – che diventerebbe la prima attrice a vincere l’Oscar per un ruolo in un film Marvel, Wakanda Forever – che Kerry Condon (una delle figure più memorabili di Gli spiriti dell’isola) e Jamie Lee Curtis (principale antagonista di Everything Everywhere All at Once) hanno vinto vari premi prestigiosi in questa categoria, ed è difficile prevedere chi vincerà.
Quello per il migliore attore non protagonista, invece, è considerato già scontato: tutti fanno il nome di Ke Huy Quan, che interpreta il marito di Michelle Yeoh in Everything Everywhere All at Once e pronuncia una delle frasi tratte dal film divenute più celebri online: «In un’altra vita mi sarebbe davvero piaciuto fare il bucato e le tasse insieme a te».
Altri premi
Anche il Miglior film internazionale e il Miglior film d’animazione non dovrebbero riservare moltissime sorprese: il film tedesco Niente di nuovo sul fronte occidentale, adattamento del romanzo storico di Erich Maria Remarque, è stato molto apprezzato dalla giuria dei BAFTA, al punto che c’è chi ha pensato per un po’ che avrebbe potuto vincere come Migliore film, e non solo come Miglior film internazionale. Pinocchio di Guillermo del Toro è invece in testa a tutte le scommesse per il Miglior film d’animazione.