Iniziano i curiosi Mondiali del baseball
A cui l’Italia partecipa con una selezione a maggioranza italoamericana allenata da Mike Piazza, famoso ex giocatore dei New York Mets
Il mondo del baseball ruota intorno al suo campionato di riferimento, quello nordamericano, la Major League (MLB), che inizierà come da tradizione fra marzo e aprile. Quest’anno però la stagione regolare di Major League sarà preceduta dal World Baseball Classic, ossia i Mondiali del baseball, in programma dall’8 al 21 marzo.
Il World Baseball Classic si gioca dal 2006 con cadenza quadriennale. Da quest’anno le partecipanti saranno venti, tra cui l’Italia allenata da Mike Piazza, famoso ex giocatore dei New York Mets e per un breve periodo proprietario della squadra di calcio della Reggiana. La Nazionale allenata da Piazza è formata quasi tutta da giocatori con qualche origine italiana provenienti dalla MLB, alcuni dei quali con nomi piuttosto italoamericani come Vinnie Pasquantino, Mitchell Stumpo, Joey Marciano e Miles Mastrobuoni.
Il World Baseball Classic viene organizzato sotto la responsabilità della Federazione mondiale del baseball e del softball (la versione femminile del gioco) ma la sua riuscita dipende più dalla Major League, che da una parte concede senza grosse restrizioni i suoi giocatori e offre sostegno all’organizzazione, mentre dall’altra usa il torneo come traino per la nuova stagione ma anche come veicolo promozionale sia del baseball in generale che del suo campionato.
A differenza degli altri maggiori sport nordamericani, i Mondiali del baseball possono quindi contare sul sostegno diretto del loro campionato di riferimento, che non è scontato. Nel football americano i Mondiali non si giocano da otto anni e gli Stati Uniti partecipano, e li vincono, con una selezione studentesca. Ai Mondiali di basket, invece, raramente la NBA manda la sua miglior selezione possibile, come successo all’ultima edizione.
Nel World Baseball Classic ci saranno prevalentemente giocatori di Major League, compresi tanti fra i migliori in assoluto, peraltro distribuiti tra varie partecipanti. Campioni come Mike Trout e Mookie Betts, José Altuve, Manny Machado e Shohei Ohtani, che parteciperanno con Stati Uniti, Venezuela, Repubblica Dominicana e Giappone, sono fra i giocatori più incisivi, pagati e vincenti del campionato.
L’Italia invece ha potuto scegliere fra i tanti giocatori di origini italiane (anche molto lontane) nelle varie squadre di MLB, o nelle loro affiliate nei campionati minori. Inizialmente la selezione di convocati era addirittura composta esclusivamente da italoamericani nati negli Stati Uniti e in alcuni casi mai stati in Italia. Nella rosa finale di convocati, contando anche le riserve, i nati in Italia sono 4 su 38.
Fra i più esperti ci sono Matt Harvey e David Fletcher, che giocano rispettivamente con i Baltimore Orioles e i Los Angeles Angels. Vinnie Pasquantino e Nicky Lopez fanno parte stabilmente dei Kansas City Royals, così come Andre Pallante nei Saint Louis Cardinals. Tutti gli altri hanno avuto esperienze in Major League o giocano nelle Minors, le leghe minori nordamericane. Ma c’è anche chi, come Alberto Mineo, gioca in Italia, con il Parma, dopo essersi formato negli Stati Uniti.
Questa edizione del World Baseball Classic si giocherà in quattro città di tre diversi paesi: negli Stati Uniti (Phoenix e Miami), in Giappone (Tokyo) e a Taiwan (Taichung). Ciascuna di queste città ospiterà uno dei quattro gironi della prima fase. Ogni gruppo avrà due classificate che avanzeranno ai quarti di finale, dopodiché il torneo si riunirà a Miami per le fasi finali.
L’avversaria più forte dell’Italia nella fase a gironi — che disputerà a Taiwan — è Cuba, favorita per il primo posto, ma Panama e Paesi Bassi sono alla sua portata. L’obiettivo per la Nazionale è di qualificarsi come seconda ed eventualmente andare a giocare i quarti di finale contro il Giappone, una delle grandi favorite dopo gli Stati Uniti, al Tokyo Dome, il grande stadio del baseball giapponese.
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