In Turchia le opposizioni sosterranno un unico candidato alle presidenziali
È Kemal Kılıçdaroğlu, leader del Partito popolare repubblicano, di centrosinistra e dichiaratamente laico: si vota a maggio
La coalizione composta dai sei più importanti partiti di opposizione turchi ha trovato un accordo per sostenere un unico candidato alle presidenziali del prossimo 14 maggio: è il leader del Partito popolare repubblicano (CHP), si chiama Kemal Kılıçdaroğlu, ha 74 anni e sarà il candidato principale contro l’attuale presidente Recep Tayyip Erdoğan, in carica dal 2014. Fino a quell’anno, Erdoğan era stato primo ministro ininterrottamente dal 2003.
Kılıçdaroğlu è un ex funzionario pubblico ed è a capo del secondo partito più grande del paese dopo quello di Erdoğan, il CHP: ha posizioni di sinistra moderata ed è dichiaratamente laico. È il partito fondato da Mustafa Kemal Atatürk, primo presidente della Turchia e considerato il padre fondatore del paese.
Dopo la notizia della sua candidatura, Kılıçdaroğlu ha detto che il suo «obiettivo è portare il paese a giorni di prosperità, pace e gioia». Ha anche promesso di governare la Turchia attraverso «il consenso e la consultazione» e ha dichiarato che intende tornare a un sistema parlamentare, dopo la svolta presidenzialista avviata da Erdogan nel 2018.
I sondaggi dicono che i risultati delle elezioni del prossimo maggio non saranno scontati: il blocco composto dalle opposizioni risulta infatti per ora in leggero vantaggio rispetto all’alleanza attualmente al governo. Kılıçdaroğlu potrebbe essere favorito dalla crisi economica che il paese sta attraversando, dall’aumento dell’inflazione e dalla gestione del terremoto avvenuto in Turchia e Siria poche settimane fa, che ha causato finora la morte di più di 46mila persone. Erdoğan è stato accusato di non aver reagito abbastanza in fretta, inviando repentinamente gli aiuti necessari nei territori colpiti, e in generale di non essere stato sufficientemente preparato a un evento di questo genere, benché il suo paese sia notoriamente molto esposto ai terremoti.
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Dopo il terremoto è stata anche avviata un’inchiesta per verificare come lo sviluppo edilizio incontrollato possa aver contribuito alle migliaia di morti. Negli ultimi decenni lo sviluppo edilizio è stato un importante fattore per la crescita economica del paese, ma è avvenuto spesso in maniera incontrollata e speculativa. Anche se le autorità turche avevano provato a mettere a norma gli edifici, il parlamento ha approvato numerosi condoni, che hanno di fatto incentivato l’abusivismo nel paese. E i partiti di opposizione hanno accusato il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan di essere in parte responsabile di quel che è accaduto. Nonostante questo e nonostante abbia contro di sé un’ampia alleanza composta da sei partiti d’opposizione, Erdoğan gode comunque ancora di una certa popolarità.
La scelta di sostenere Kılıçdaroğlu è arrivata dopo che nei giorni scorsi la coalizione composta delle opposizioni si era spaccata per l’uscita del partito nazionalista IYI, contrario alla scelta del leader del CHP come sfidante di Erdoğan. La coalizione si è ricomposta nei giorni successivi, dopo che Kılıçdaroğlu ha accettato la proposta dell’IYI di nominare come candidati alla vicepresidenza Ekrem Imamoglu e Mansur Yavas, popolari sindaci di Istanbul e di Ankara, vincitori delle elezioni amministrative del 2019.
Le elezioni in Turchia avranno probabilmente ripercussioni a livello mondiale: Erdoğan è considerato uno dei leader più estremisti del mondo occidentale e in questi anni ha messo molte volte in difficoltà i suoi alleati della NATO – l’organizzazione per la reciproca difesa di cui fanno parte 30 paesi occidentali – mantenendo rapporti complici con la Russia di Vladimir Putin.