Il leader dell’opposizione in Cambogia è stato condannato a 27 anni di carcere
Per tradimento, con l’accusa di aver pianificato di rovesciare il governo del primo ministro autoritario Hun Sen, al potere dal 1985
Kem Sokha, il più importante leader dell’opposizione in Cambogia, è stato condannato a 27 anni di carcere per tradimento: ex presidente del Partito del riscatto nazionale, fatto sciogliere dal governo nel 2017, Kem Sokha è stato ritenuto colpevole di aver pianificato di rovesciare il governo del primo ministro Hun Sen, che governa il paese in maniera autoritaria dal 1985 ed è accusato da tempo di reprimere il dissenso. Kem Sokha non potrà più candidarsi né votare durante le elezioni; sconterà la pena agli arresti domiciliari.
Kem Sokha, 69 anni, fu arrestato nel 2017 con l’accusa di essersi accordato con «forze straniere» per rovesciare Hun Sen. L’unico elemento citato come prova del presunto complotto era un video del 2013 in cui lo si vedeva parlare ai cambogiani residenti in Australia e dire di avere ricevuto il sostegno di alcuni gruppi pro-democrazia degli Stati Uniti. Sia lui che il suo partito avevano respinto le accuse di complotto e tradimento.
Hun Sen, che di anni ne ha 70, è un ex comandante dei khmer rossi, i seguaci del Partito comunista cambogiano, che tra il 1975 e il 1979 imposero una violenta dittatura durante la quale furono uccisi circa 2 milioni di persone (un quarto dell’intera popolazione cambogiana). In oltre 35 anni al potere con il suo Partito del Popolo ha trasformato la Cambogia in un regime autoritario, e il suo governo è stato accusato in varie occasioni di aver usato i tribunali e le forze di sicurezza per intimidire gli oppositori politici e reprimere i dissidenti. Tra le altre cose, poche settimane fa Hun Sen aveva ordinato la chiusura di Voice of Democracy, considerato l’ultimo dei media indipendenti del paese.