L’offensiva russa nell’est dell’Ucraina avanza molto lentamente
E senza grossi successi, fatta eccezione per Bakhmut, che potrebbe essere la prima vittoria russa in molti mesi
Da circa un mese è iniziata in Ucraina l’ultima grossa offensiva russa, concentrata soprattutto nella parte orientale del paese – l’unica di cui la Russia ha preso parzialmente il controllo – e messa in atto dopo la mobilitazione di centinaia di migliaia di nuovi soldati. Molti analisti si aspettavano un’ampia ed estesa operazione volta a conquistare ampie porzioni di territorio e a cambiare la situazione sul campo in senso più favorevole alla Russia.
Nei fatti le cose stanno procedendo molto diversamente, senza significativi avanzamenti. L’unica eccezione è Bakhmut, la piccola città nell’est del paese in cui le forze russe stanno portando avanti da mesi una durissima guerra di logoramento, resa ancora più aggressiva dall’aiuto dei mercenari del gruppo Wagner. Lì i russi hanno occupato una serie di punti strategici a nord della città e stanno cercando di bloccare l’unica strada ancora sfruttata dagli ucraini per rifornire le proprie forze. Secondo alcuni analisti, la caduta di Bakhmut è una questione di settimane, forse di giorni.
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La nuova offensiva russa è iniziata a gennaio. L’idea di molti analisti era che raggiungesse il suo culmine tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo, in concomitanza con il primo anniversario dell’inizio dell’invasione: secondo queste analisi, l’obiettivo del presidente russo Vladimir Putin era sfruttare proprio l’anniversario per conquistare nuovi territori e compensare le sostanziali sconfitte subite dall’esercito russo nel corso del primo anno di guerra. L’invasione dell’Ucraina finora è andata molto diversamente da come la immaginava Putin.
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Da fine gennaio l’esercito russo ha quindi ammassato migliaia di soldati e intensificato i propri attacchi di artiglieria soprattutto in corrispondenza delle linee di difesa ucraine nell’est del paese. La Russia ha compiuto attacchi soprattutto a Kupiansk e a Lyman, due città nelle regioni di Donetsk e Kharkiv che l’esercito ucraino era riuscito a riconquistare in autunno. Più a sud, sempre nella regione del Donetsk, la Russia si è concentrata invece su Avdiivka, Vuhledar e Bakhmut.
Uno dei primi attacchi dell’offensiva russa è stato proprio quello di Vuhledar, città che si trova su una delle principali linee di rifornimento russe e che la Russia aveva già cercato di conquistare lo scorso novembre, senza riuscirci. Anche l’ultimo tentativo è stato un fallimento: si è concluso con la sconfitta della Russia, con enormi perdite e la distruzione di decine di carri armati e mezzi corazzati.
Più in generale, l’offensiva russa è andata avanti con molta meno forza e intensità di quanto ci si aspettava. Una serie di piccoli attacchi di artiglieria, che l’esercito ucraino considerava iniziali ed esplorativi, si sono rivelati essere il massimo a cui la Russia è arrivata finora. Secondo l’Institute for the Study of War (ISW), centro studi che segue quotidianamente la situazione sul campo, l’offensiva russa è di fatto già arrivata al suo culmine in alcune aree, senza aver portato a significativi avanzamenti sul campo o ad arretramenti delle linee di difesa ucraine.
Nel frattempo, l’esercito russo sta facendo i conti con la distruzione e la perdita di moltissime armi e mezzi. Secondo alcuni funzionari dell’intelligence occidentale ascoltati dall’Economist, questa primavera la Russia avrà a disposizione circa il 20 per cento dell’artiglieria che aveva a disposizione alla fine del 2022. Un altro problema è l’impreparazione e la poca esperienza dei moltissimi coscritti che la Russia ha inviato sul campo con l’ultima mobilitazione, un aspetto che gli analisti discutono da mesi.
Secondo Kyrylo Budanov, capo dell’intelligence militare ucraina, la «grande offensiva della Russia è in corso», ma «c’è gente che non se n’è nemmeno accorta». Il ministro della Difesa del Regno Unito, Ben Wallace, ha detto che l’offensiva russa «se sta avanzando, sta avanzando di metri più che di chilometri».
Il risultato finale dell’offensiva russa si vedrà comunque nel corso delle ultime settimane: al di là di Bakhmut, che potrebbe essere la prima vittoria russa in molti mesi, l’esercito russo dispone comunque ancora di una buona riserva di carri armati e mezzi d’artiglieria che potrebbe decidere di mettere in campo per una ripresa degli attacchi in primavera.