La città di New York ha accettato di risarcire centinaia di manifestanti per le violenze degli agenti durante le proteste del movimento Black Lives Matter nel 2020
La città di New York ha accettato di risarcire con 21.500 dollari a testa (circa 20mila euro) centinaia di manifestanti che avevano subìto violenze da parte degli agenti durante le estese proteste contro il razzismo e la violenza della polizia del movimento Black Lives Matter, nel 2020. Le proteste, estesissime, erano iniziate dopo l’uccisione di George Floyd, l’uomo afroamericano ucciso da un poliziotto a Minneapolis durante un arresto il 25 maggio 2020, e avevano portato a scontri anche molto violenti.
L’accordo fatto dalla città di New York, depositato martedì in un tribunale federale, riguarda circa 320 manifestanti che il 4 giugno del 2020 avevano protestato nel quartiere di Mott Haven, nel Bronx, e che avevano subito violenze. Il mese successivo un gruppo di cinque rappresentanti dei manifestanti aveva fatto causa alla città di New York, all’ex sindaco Bill de Blasio, all’ex capo della polizia locale Terry Monahan e a diverse altre persone ritenute a diverso titolo responsabili della violenza compiuta dagli agenti.
I manifestanti avevano accusato gli agenti di aver cercato di contenere la protesta usando metodi ingiustificatamente violenti, in modo indiscriminato. Alcuni di loro avevano perso conoscenza o riportato ferite gravi, e la polizia era stata ampiamente criticata per il suo operato da attivisti e organizzazioni per i diritti umani.