La difesa di Bakhmut è sempre più complicata
La Russia sta cercando di circondare la piccola città dell'Ucraina dell'est: una sua conquista sarebbe la prima vittoria in molti mesi
Per l’esercito ucraino sta diventando sempre più complicato difendere Bakhmut, una piccola città nell’est del paese dove da mesi le forze russe stanno portando avanti una durissima guerra di logoramento. Dal punto di vista militare e strategico Bakhmut non ha una enorme importanza, ma si trova sulla strada che porta alle più importanti città ucraine di Sloviansk e Kramatorsk, ed è un passaggio obbligato se l’esercito russo vuole avanzare. Inoltre, sarebbe la prima vittoria di un certo rilievo per la Russia in molti mesi, dopo le diverse importanti sconfitte subite in questo anno di guerra.
Bakhmut si trova nella regione di Donetsk, una delle quattro che la Russia ha annesso lo scorso settembre con un referendum illegale, ed è lontana dai due fronti principali della guerra (quello a nord-est e quello a sud). È in gran parte ormai disabitata, dopo che moltissimi abitanti sono scappati per sfuggire ai bombardamenti giornalieri dell’esercito russo, ma i soldati ucraini stanno continuando a difenderla strenuamente. Finora ci sono riusciti, ma negli ultimi giorni la situazione si è fatta più complicata.
Lunedì il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto che la Russia sta cercando di circondare Bakhmut e tagliare i collegamenti da cui arrivano rifornimenti all’esercito ucraino nella città, una tattica già utilizzata nei mesi scorsi in altre zone del paese per portare gli avversari allo stremo e costringerli ad arrendersi.
Ma avanzare in città non è facile per i russi, a causa del pantano che si crea sulle strade in questo periodo dell’anno per via delle piogge e dello scioglimento della neve (quella che in Russia viene chiamata rasputitsa, e che ha avuto un ruolo importante in molti altri conflitti nel corso della storia, dalla campagna russa di Napoleone alla Seconda guerra mondiale). Anche per questo motivo l’esercito russo sta attaccando con sempre più insistenza dalla distanza, bombardando costantemente la città e distruggendo le postazioni difensive dei soldati ucraini.
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A questo proposito Zelensky è tornato a chiedere ai paesi occidentali che forniscano all’Ucraina aerei militari da caccia, per difendersi meglio dagli attacchi e a sua volta attaccare con più efficacia l’esercito russo in primavera, quando ci si attende una nuova controffensiva ucraina.
Al momento però tutti i governi occidentali si sono detti contrari all’invio di aerei da caccia all’Ucraina, o quantomeno hanno fatto capire che sarebbe troppo complicato per questioni tecniche e logistiche. «I nostri piloti, le unità antiaeree e altri esperti della nostra aviazione stanno facendo un ottimo lavoro. Ma saremo in grado di proteggere al meglio i nostri cieli quando il “tabù” degli aerei sarà completamente eliminato», ha detto Zelensky.